home libri books Fumetti ebook dvd top ten sconti 0 Carrello


Torna Indietro

balzano marco - resto qui

RESTO QUI




Disponibilità: IMMEDIATA

Se ordini entro 2 ore e 50 minuti, consegna garantita in 48 ore lavorative
scegliendo le spedizioni Express



PREZZO
12,00 €
NICEPRICE
11,40 €
SCONTO
5%



SPEDIZIONE GRATIS
con corriere veloce per acquisti oltre 29,00 €.


Pagabile anche con Carta della cultura giovani e del merito, 18App Bonus Cultura e Carta del Docente


Facebook Twitter Aggiungi commento


Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Einaudi

Pubblicazione: 02/2020





Trama

L'acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale si trovano i resti del paese di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua materna è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora, per non perdere la propria identità, non resta che provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle, nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa, e Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace. E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all'improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l'altro, la costruzione della diga che inonderà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.




Recensione Libraio

“Sembrava che quassù la storia non arrivasse. Era un'eco che si perdeva. La lingua era il tedesco, la religione quella cristiana, il lavoro quello nei campi e nelle stalle. Non c'era da aggiungere altro per capire questa gente di montagna di cui fai parte anche tu, se non altro perché ci sei nata.”

 

Di Curon Venosta oggi resta solo il campanile che affiora dall’acqua del lago artificiale. Una curiosità per turisti, un’occasione di selfie d’effetto, la spensieratezza delle vacanze. Ma pochi conoscono la pagina di storia che è stata scritta in questi luoghi, così evocativi di bellezza, custodi di profondo dolore.

Quella del Lago di Resia e degli abitanti di Curon è una testimonianza inascoltata che Marco Balzano riporta alla memoria attraverso un romanzo che sovrappone alla storia di quel piccolo paese quella dell’Alto Adige Südtirol. Lì si sono succeduti fascismo e nazismo, con vicende penose ma utili da raccontare.

 

Resto qui racconta di una terra incastrata sull’orlo del confine svizzero e austriaco, e di un paese che non c’è più, inghiottito dall’acqua, attraverso una vicenda intima e umana, quella di Trina e di suo marito Erich.

Scritto in forma di diario per la figlia lontana, il romanzo vede in Trina una donna forte e determinata, capace di resistere alla fatica del lavoro, alla paura, al freddo, al dolore. Resistere è la parola di questa storia, ed è sinonimo di restare.

La dignità del lavoro e l’attaccamento alla terra sono le leve con cui fare resistenza, in un mondo in cui vivere significa tirare avanti, soprattutto quando il fascismo arriva e annulla tutto, anche le parole. Mussolini mette al bando il tedesco, l’italiano è imposto con la forza, e Trina, che vuole fare la maestra, si riduce a insegnare in scuole clandestine, e a imparare l’italiano, la lingua dell’odio e del sopruso, perché capisce che solo così ci si può difendere. Le parole sono un’arma di difesa.

 

“Ma non lo vedete che diavolo sta succedendo? - sbottava seccata. Curon, Resia, San Valentino... da quando ci sono i fascisti niente è più nostro. Gli uomini non vanno all'osteria, le donne camminano rasenti ai muri, la sera non gira un'anima! Come fate a farvi scivolare tutto di dosso?”

 

Clandestini a casa loro, i tirolesi non possono lavorare: il lavoro viene dato ai coloni italiani, che arrivano con le loro valigie e il naso all’insù a guardare montagne e nuvole. Intanto, l’inganno del nazismo promette una liberazione che non convince tutti.

Restare o andare via è il dilemma che spezza in due il paese, che definisce chi si rassegna e chi tradisce. Alla fine molti di quelli pronti a partire per la Germania restano, attoniti di fronte alla furia e alla follia, alle bugie della propaganda.

Trina e il marito lasciano il loro maso quando Erich diserta: il loro nascondersi è una lotta contro la fame e il gelo, ma anche un’esperienza fortissima di solidarietà e di aiuto. “Neanche oggi siamo morte” è la frase che le donne si ripetono, un motto di speranza e di sopportazione.

 

“No, non meriti di conoscere quei giorni di buio. Non meriti di sapere quanto abbiamo gridato il tuo nome. Quante volte ci siamo illusi di essere sulla strada giusta. È una storia che non ha ragione di riaccadere nelle parole. Ti racconterò invece della vita di noi, del nostro essere sopravvissuti.”

 

Bastardi i fascisti che li avevano trascinati in guerra, bastardi i nazisti, che non li hanno salvati e li hanno messi uno contro l’altro: alla fine italiano e tedesco sono diventati muri, lingue trasformate in dichiarazioni di guerra.

Quando la guerra finisce, Curon e la sua gente affrontano la minaccia più subdola, quella del progresso: la Montecatini porta avanti il progetto di costruzione della diga. Un bacino artificiale per la produzione dell’energia elettrica, sempre più vicino, sempre più pericoloso, perché all’inizio sembra non riguardare le case, poi arriva la verità: le baracche per gli abitanti, l’esproprio, i masi fatti saltare in aria e l’acqua che si alza inesorabile.

Trina, che crede che le parole possano salvarla, e smuovere le montagne, lotta e si difende insieme agli altri, sull’argine della diga, con un attaccamento disperato e un dolore familiare. Ma andare avanti è l’unica direzione concessa.

E oggi quel campanile, simbolo di un progresso che inghiotte gli ultimi, è una calamita per curiosi, mentre resta la rabbia per una storia violenta e una brutta pagina di incuria, ma insieme anche una grande lezione di resistenza, di attaccamento alla propria terra, e la consapevolezza che, sempre, le parole non sono solo importanti, ma necessarie.

 

Resto qui di Marco Balzano è un romanzo potente, una storia di coraggio, una testimonianza preziosa: si legge con il cuore in gola e una profonda gratitudine.

 

“Bisognerebbe saper interrogare le montagne per sapere quello che è stato.”



Recensione di Francesca C.









Altre Informazioni

ISBN:

9788806243692

Condizione: Nuovo
Collana: SUPER ET
Dimensioni: 132 x 16 x 205 mm
Pagine Arabe: 192


Dicono di noi