Prima dell'urlo di Janet Leigh e del sorriso inquietante di Anthony Perkins, c'era un romanzo, oscuro e angosciante quanto un paio di occhi che ci spiano silenziosi tra i vapori di un bagno. Psycho di Robert Bloch è il libro da cui Alfred Hitchcock ha tratto uno dei film più disturbanti del Novecento e torna ora in una nuova edizione illustrata con fotogrammi, locandine e dietro le quinte. Mary Crane fugge sotto una pioggia battente stringendosi al volante dell'auto, con una busta piena di denaro: un gesto impulsivo, dettato dall'amore. Si perde per strada finché arriva a un motel solitario ai margini di una palude. Ad accoglierla è Norman Bates, un uomo gentile, riservato, evidentemente troppo legato a una madre che nessuno vede, ma che sembra essere ovunque. La notte scorre in silenzio, fino a quando dietro la tenda della doccia appare un coltello e l'acqua si mischia al sangue. Da quell'omicidio agghiacciante nascerà una nuova storia: la ricerca disperata da parte di una sorella e un'indagine sulle tracce di un killer perverso. Con poche indimenticabili scene, Robert Bloch ha costruito una nuova grammatica della paura: realistica, familiare, quotidiana. Il mito fondativo di un'intera tradizione dell'orrore contemporaneo, in cui il pericolo è nascosto proprio dove ci sentiamo più al sicuro: dentro le nostre case.