Chandra è un economista acclamato in tutto il mondo, “un’istituzione permanente” del college di Cambridge dove è professore emerito. La sua è una carriera di successi e riconoscimenti, alla rosa dei quali manca solo il Nobel. Gli sfugge ogni anno, e anche alla vigilia del suo settantesimo compleanno, Chandra manca l’appuntamento con la storia. La delusione è devastante perché lì sta tutta la sua vita, la sua sicurezza, nell’economia coltivata con risolutezza e intransigenza, sacrificando tutto.
Divorziato, con tre figli che si sono piano piano allontanati dal padre inaccessibile e rigido, Chandra si trova frustrato, di nuovo, irritato dagli sguardi di finta compassione dei colleghi, invitato dal rettore a un anno sabbatico: deve recuperare forze e equilibrio, dopo che la sua durezza nell’insegnamento ha ricevuto critiche dai suoi studenti, e dopo che un incidente in bicicletta lo ha messo di fronte alla sua fragilità fisica e emotiva.
È un’opportunità, non desiderata e anzi osteggiata da Chandra, di ritrovarsi da solo con se stesso: vola in California, incontra la moglie e il nuovo marito di lei, Steve, spavaldo e sicuro di sé, un ex hippy che spinge Chandra verso lo yoga e la meditazione. C’è anche la giovane Jasmine, la figlia forse più amata, che è indifesa e si mette nei guai.
La sua nemesi è suo figlio Sunny che a Hong Kong ha avuto fortuna con una business school, è considerato una specie di guru, tiene conferenze, guadagna cifre astronomiche, in eterna competizione con il padre: è da lui che Chandra si sente giudicato, più che dagli altri.
Chissà dove, invece, è finita Radha, la figlia rivoluzionaria che ha tagliato i ponti, e fa l’attivista in giro per il mondo senza dargli mai notizie.
Non sempre i successi dei padri ricadono sui figli, e infatti la carriera di Chandra ha rappresentato una spina nei rapporti coi tre ragazzi, in un misto di fastidio, lontananza e recriminazione. Lui, che ha vissuto convinto che grazie al Nobel avrebbe goduto di una sorta di elisir paradisiaco, grazie al quale vedersi restituita la moglie, avere il rispetto della famiglia, scopre che tutto questo agli altri non è mai importato. E che il suo bisogno di controllo è stato per anni la catena che lo teneva prigioniero. Non è questo che le persone che ama vogliono, nessuno vuole essere come lui, e forse non lo vuole più nemmeno Chandra.
“Sono tentato di pensare che quello che facciamo non abbia nessuna importanza - disse Chandra. - Non possiamo controllare i nostri figli, confini o no. Non possiamo controllare niente. Quando ci penso, quando mi fermo a pensarci, mi rendo conto che i limiti non esistono. E nemmeno i confini. Possiamo solo fingere che sia così”.
Chandra che non si è mai davvero esposto al mondo esterno, finisce in un centro di meditazione, si scopre, agli altri e a se stesso, nudo delle sue grandi convinzioni, e, indifeso come sempre è stato quando non è sul pulpito da cattedratico, accetta la confusione. Lui, che si sente un padre incompreso, si guarda indietro, tira fuori dalle nebbie della memoria il rapporto con il suo stesso padre, che lo ha cresciuto facendolo sentire inadeguato. È una rivelazione a se stesso carica di stupore, di indulgenza e di perdono.
“Da bambino Chandra era convinto che i suoi genitori avessero tutto sotto controllo. Ora sapeva che erano disorientati come lui. Gli esseri umani erano come i fiocchi di neve, sbatacchiati da venti che nessuno conosceva”.
La lezione più ardua per un padre è accettare il coraggio un po’ sciagurato dei giovani, la loro arroganza piena di paure, il loro bisogno di trovare se stessi, anche andando fuori dai binari, cercando la propria strada per essere accolti senza voti, senza giudizio.
E in quel dialogo paritario, impariamo che siamo solo persone confuse che cercano di affrontare la follia del mondo, padri e figli, allievi e maestri.
“Decise che non aveva importanza. Quello che contava era il momento presente”.
Professor Chandra è un romanzo vibrante e sincero sulla ricerca e sull’accettazione di sé; sulla costruzione del rapporto adulto e equilibrato dei padri con i propri figli, sulla scoperta della propria identità. Chandra è un personaggio che ti fai amico nel corso della lettura, col quale vorresti arrabbiarti di continuo perché è testardo e commette tanti errori, ma ti conquista con la sua dolcezza, e finisci per abbracciarlo di un affetto completo, come solo le anime fragili e oneste possono meritare.
Recensione di Francesca Cingoli