"Prendendo le mosse da una riflessione morfologica, Primum mobile mostra, in modo convincente, come l'affascinante viaggio ultraterreno di Dante nel Paradiso risuoni profondamente nelle moderne teorie cosmologiche e cosmogoniche. Attraverso stupefacenti parallelismi tra il Medioevo e l'era contemporanea, l'autore ci invita a considerare i limiti della conoscenza scientifica con uno sguardo nuovo, che unisce l'osservazione oggettiva al profondo simbolismo interiore. Con un'analisi che rivisita la visione medievale di un cosmo sferico, Binggeli pone il Big Bang come il limite estremo di questo universo, parallelo al Primum mobile dantesco, motore ultimo del creato. Le analogie si moltiplicano, ad esempio tra angeli e fotoni, tra Inferno e buco nero, in un dialogo costante tra scienza e spiritualità. Questo saggio intende portare alla luce la ricca simbologia psicologica e spirituale che permea l'astrofisica moderna, non per opporsi alla scienza, ma per arricchirla. In tal modo, l'opera si colloca nel solco tracciato da testi come Il Tao della fisica di Fritjof Capra, ma, a differenza di questo - che si concentra sul pensiero orientale - il saggio di Binggeli volge lo sguardo alle tradizioni occidentali, cristiane ed ermetiche; e la poesia grandiosa di Dante diviene il catalizzatore di tale esplorazione. Originariamente pubblicato in tedesco nel 2006 e accolto con entusiasmo da critica e pubblico, "Primum mobile" viene presentato oggi al pubblico italiano in una versione ampliata. Qualcuno giudicherà folle l'approccio di Binggeli, ma molti - speriamo - vedranno nel "Primum mobile" di Binggeli una pietra miliare al crocevia fra scienze naturali e scienze della cultura." (M. Meller)