Prendila con filosofia spesso è un’esortazione che apparentemente sembra voler minimizzare i problemi della vita.
Solo apparentemente, perché l’affermazione Prendila con filosofia indica che possiamo fare nostro il vasto bagaglio di numerosi Maestri che ci possono indicare la via per non lasciarci abbattere davanti agli ostacoli.
E Prendila con filosofia è anche il titolo del nuovo saggio di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, sui social conosciuti da una vasta community come Tlon.
Tlon da qualche tempo vuol dire creazione di dialogo e confronto perseguiti in modo costruttivo lasciando spazio agli splendidi strumenti della mente a nostra disposizione.
Maura Gancitano e Andrea Colamedici analizzando con puntualità fenomeni e fatti della contemporaneità dando al pubblico che li segue strumenti critici che aiutano l’osservazione (poetica ben espressa dal riuscitissimo La società della performance).
Chi sui social segue Tlon sa che i loro post, le loro dirette, i loro interventi sono spesso caratterizzati da un lato dalla lezione che filosofia ci lascia in eredità, e dall’altro da suggerimenti che fanno sì che il pensiero filosofico instilli nell’individuo dei semi che possono far fiorire una nuova consapevolezza di sé e di sé in rapporto al mondo.
Non è un caso che infatti il sottotitolo di Prendila con filosofia sia Manuale di fioritura personale altro tema carissimo a Tlon.
Anche se manuale potrebbe essere una definizione riduttiva.
Prendila con filosofia può essere letto pagina dopo pagina o usato come un libro game (ricordate i romanzi a bivio degli anni ’90?) o, ancora, essere aperto a caso e prendere così spunto dalla suggestione proposta.
Seguendo la poetica di Tlon, in Prendila con filosofia è forte la presenza degli insegnamenti della filosofia, soprattutto antica e dei pensatori più contemporanei, ed è costellato qui e là di etimologie: dal resto nell’origine delle parole che usiamo c’è già il seme del cambiamento di prospettiva.
A chi consigliamo Prendila con filosofia?
A chi ha bisogno di un momento tutto per sé per coltivare il proprio giardino segreto interiore, trovando uno spazio di silenzio in cui conoscere se stesso e la moltitudine di tanti io che ci compongono.
Ma è perfetto anche per chi ha bisogno di fermarsi e di riflettere sulla quotidianità usando il filtro della conoscenza antica: tra social e socialità, tra noia e ascolto del talento, tra nichilismo e resistenza.
Lo suggeriamo all’individuo che ha bisogno di concentrarsi su di sé, così come al professionista che ha bisogno di portare un po’ di pensiero laterale nella sua prassi lavorativa.
Lo suggeriamo agli insegnanti di filosofia: loro sanno già quanto questa materia permei la quotidianità, ma potrà essere loro utile per creare accostamenti inediti con cui sorprendere i ragazzi.
Recensione di Stefania C.