Si è scritto negli ultimi vent'anni di come l'arte e la figura di Piero Marussig (Trieste, 1879 - Pavia, 1937) sia stata non sufficientemente riconosciuta rispetto all'importanza e alla qualità della sua figura d'artista e di intellettuale. E questo malgrado la sua presenza in importanti esposizioni, quali la Biennale di Venezia, che lo vede partecipe già nel 1912 o il ruolo primario nella nascita del movimento di Novecento italiano. Certo il suo carattere schivo e appartato, unito alla precoce scomparsa, non ha aiutato il cammino di riconoscimento della sua arte. Questo volume, raccogliendo tutte le opere di Marussig che è stato possibile reperire, con la sola esclusione dei disegni, può finalmente considerarsi un punto fondamentale per la ricostruzione critica e storica della sua arte. La schedatura scientifica delle opere, a cura delle studiose Valentina Cisventi ed Elisabetta Staudacher, è preceduta da una nota introduttiva di Claudia Gian Ferrari. Seguono due saggi critici di Elena Pontiggia e Nicoletta Colombo dedicati, rispettivamente, alla lettura del profilo artistico di Marussig e alla sua storia critica. Completano il volume una biografia, una bibliografia aggiornata e un elenco delle esposizioni e delle aste.