Il corpo nella fotografia sovietica negli anni Venti. Oltre settanta fotografie, prodotte in Russia negli anni Venti e Trenta, talune rigorosamente di "regime" ed altre del genere "proibito" fatte oggetto della censura staliniana e che portarono i loro autori nei terribili gulak del terrore. La mostra e il volume, attraverso un’articolata selezione di foto artistiche storiche realizzate dai più grandi fotografi russi del secolo scorso, si pongono l’obiettivo di spiegare la trasformazione iconografica del corpo, dalla seconda metà degli anni Venti al culmine del regime stalinista degli anni Trenta. Partendo dai fotografi pittorialisti russi, Ida Napel’baum, Jurij Eremin, Nikolaj Sviscov-Paola, Aleksandr Grinberg, Nikolaj Vlas’evskij, Andrei Telesov, Vasilij Divago, Grigorij Zimin, che scelsero il corpo femminile, spesso nudo, come soggetto idoneo a rappresentare le diverse possibilità di movimento del corpo attraverso una serie di esperimenti, il libro traccia un percorso di continuità\rottura con le rappresentazioni del corpo nella decade successiva.