Presentazione
Il testo del prof. Roccella è stato chiaramente pensato come sussidio all’insegnamento universitario della Neuropsichiatria infantile. Questa scelta è giustificata dal fatto che la disciplina è compresa nel piano di studi di parecchi corsi di laurea. Oltre a quelli dell’area sanitaria, specie della riabilitazione, ciò vale in particolare per i Corsi di laurea in Psicologia, Scienze dell’educazione e Scienze motorie.
La diffusione di quest’insegnamento, inconsueta per una materia specialistica, trova spiegazione nell’oggetto stesso della disciplina e pone di conseguenza rilevanti questioni sui contenuti e sulla metodologia della didattica.
Le condizioni cliniche proprie della Neuropsichiatria infantile hanno genesi eterogenea e originano da meccanismi patogenetici complessi, che non si limitano agli aspetti medici ma che interessano variabili psicologiche e sociali. Esse si concretizzano all’interno del sistema delle relazioni familiari e necessitano di interventi, che debbono avere carattere progettuale, nell’ottica della tutela dello sviluppo del bambino, con modalità di presa in carico, che richiedono necessariamente il coinvolgimento di operatori di diversa formazione, spesso appartenenti a servizi ed istituzioni diverse.
Per questi motivi la Neuropsichiatria infantile, nella sua dimensione operativa, è caratterizzata, fin dal suo nascere, dalla sperimentazione di modelli interdisciplinari.
Non è un caso che i servizi di Neuropsichiatria Infantile siano stati in primo luogo costituiti dalle équipes Medico-Psico-Pedagogiche che operavano nelle scuole e dai Gabinetti Medici-Psico-Pedagogici del Ministero di Grazia e Giustizia. Questi servizi, per definizione a carattere interdisciplinare, quando le problematiche specifiche del disfunzionamento mentale in età evolutiva erano ancora in corso di definizione, costituivano un primo tentativo di dare risposta al disadattamento infantile nelle sue manifestazioni scolastiche e sociali.
L’articolarsi dei servizi nel territorio e l’affinarsi delle procedure diagnostiche e terapeutiche ha progressivamente arricchito le problematiche proprie del lavoro interdisciplinare per il maggior rilievo progressivamente acquisito dagli aspetti riabilitativi, per l’affinarsi delle tecniche psicoterapiche rivolte al bambino ed alla famiglia, per le maggiori risorse dedicate ad interventi sociali ed assistenziali.
L’insegnamento della Neuropsichiatria infantile in questi Corsi di laurea non può essere in questo contesto mera trasmissione di informazioni, deve necessariamente assumere la valenza di formazione al lavoro interdisciplinare e tendere alla realizzazione di quella condivisione di linguaggi, di categorie e di metodologie, che ne costituisce la premessa indispensabile.
Il prof. Roccella ha sicura conoscenza di questa problematica per l’ultradecennale esperienza di insegnamento presso la Facoltà di Scienze della formazione, nei Corsi di laurea in Psicologia e in Scienze dell’educazione. Ciò gli consente di articolare il suo testo individuando gli argomenti che, per l’incidenza della patologia e per la peculiarità delle problematiche diagnostiche e terapeutiche, meritano maggiore attenzione, curando l’esposizione essenziale e precisa dei quadri clinici, senza rinunciare all’esposizione delle più recenti acquisizioni soprattutto in ordine ai meccanismi etiopatogenetici.
Assumono particolare rilievo gli aspetti psicopatologici, che più facilmente saranno oggetto di interventi integrati (ciò vale ad esempio per i disturbi neuropsicologici nelle sindromi epilettiche).
Prof. Filippo Calamoneri
Direttore della Cattedra di Neuropsichiatria Infantile
Università di Messina
Volume di 286 pagine - illustrato