Il debutto di Alessio Forgione è un colpo al cuore: Napoli mon amour è un romanzo bellissimo, molto vero, doloroso e commovente, ironico e contemporaneo.
C’è la realtà dei giovani trentenni, laurea, tanta cultura, tante ore da riempire in una disoccupazione che non lascia scampo. Lavoro non c’è, i colloqui sono grotteschi e umilianti, i soldi sono una quotidiana mortificazione. Euro da contare, ogni giorno, perché tutto costa, muoversi nella città, mangiare, bere una birra la sera. Uscire si deve, non si può stare sul divano con i genitori a guardare la televisione, giustificando a loro e a se stessi il proprio fallimento. Ci sono quei 50 euro lasciati sulla scrivania, una vergogna per chi si deve sentire figlio ancora, nella cameretta, senza prospettive.
E anche l’amore dissipa i risparmi, in un’impossibilità di fare programmi, ma nella tenerezza di chi ancora riesce a sognare di essere felice, di amare una donna bella come Nina, di prendere un aereo per Londra per poter avere una vita, una casa, un divano tutto suo, la dignità di una mattina in cui vestirsi e uscire per andare al lavoro, la normalità di essere stanco la sera.
È Amoresano il protagonista di questa storia, un nome bizzarro per una vita come tante, di precariato e di tempo opprimente nel suo scorrere pigro: Amoresano scrive, sogna un futuro da scrittore, incontra Raffaele La Capria, regala copie di Ferito a morte, piange e si innamora di Nina, perdutamente, fuma e beve troppo con l’amico Russo, legge Nabokov e Nick Cave, è conquistato da Hiroshima mon amour. Passa così le sue ore vuote, in un conto alla rovescia in cui le giornate si disperdono come gli euro rimasti. È Napoli l’altra protagonista, umida, tetra, una città difficile che si ama e si odia, dalla quale fuggire, ma che imbriglia con il suo fascino, e che sa regalare l’emozione dei gol di Lorenzo Insigne, le passeggiate notturne, e la bellezza del mare.
Forgione è bravo, davvero bravo, ha una scrittura tesa e diretta, che ti piglia e ti conquista, ha la potenza di un giovane Celine con momenti di grande innocenza e ironia dolente. Napoli mon amour è una stupenda lettura.
Era meglio un mondo così, che rischiava di esplodere e finire in ogni istante, che un mondo come il mio, dove non accadeva nulla.
Recensione di Francesca Cingoli