La "modernità" di cui parla il titolo è nozione indubbiamente esposta al rischio della genericità o dell'anacronismo, ma è sembrata comunque un'insegna funzionale a ribadire la dirompente novità formale del 'realismo' decameroniano e a riassumerne specialmente quei caratteri - schematizzando - di complessità, problematicità, apertura relativistica della rappresentazione (insistentemente illustrati, in una convergenza che forse vale la pena rivendicare, dai pur differenti e specifici tragitti interpretativi) in cui si traduce una visione dell'esistenza (nonché del valore e del compito della letteratura) che tende a disgregare gli assetti ideali della cultura teocentrica medievale.