La manualistica è un tipico prodotto di culture consolidate o almeno certe. L'ultima edizione del "manuale dell'architetto" ha smesso di circolare proprio in quel periodo di critica tanto radicale quanto troppo globale, per non essere nebulosa, che si definisce "sessantotto", ma che ancora dura, se è vero che nessuna rigorosa operazione di sistematizzazione del sapere in questo campo è mai più stata tentata e nonostante non siano mancate le critiche anche giuste - rivolte a questo prodotto che adesso si ripropone in una integrale restituzione anastatica. D'altra parte sono talmente numerose e intrecciate le "regole in crisi" (ivi comprese le teorizzazioni contro le regole), sia nell'architettura che nell'urbanistica e talmente nuovi e complessi i problemi che pongono in Italia e in Europa la città e il territorio contemporanei (recupero, rinnovo, riuso, riqualificazione, ...) che il marchio ingegneristico che caratterizza questo manuale può ancora ritenersi utile ed utilizzabile.
