In una sorta di autofinzione il narratore e il protagonista di questa opera si sovrappongono nella figura di un ragazzo degli anni '80 che svela le peripezie e le avventure di quel periodo, mettendosi in gioco e mostrando la propria anima con naturalezza. È un ragazzo che l'autore di questo libro ha conosciuto molto bene, al quale è indissolubilmente legato, ma che ora non esiste più, almeno fisicamente. Al suo posto c'è l'uomo di quasi cinquantanove anni che ha scritto questi racconti e che pur soddisfatto della propria vita non riesce a soffocare una struggente nostalgia nei confronti di quel ragazzo e di tutto ciò che in un modo o nell'altro è entrato a far parte della sua orbita. Amicizie, amori, canzoni, viaggi ai confini del mondo, alla ricerca di una consapevolezza che spesso tenta di sfuggire e di non farsi catturare. Lorenzo forgia intorno a sé l'immagine di un personaggio tosto, disposto a mettersi alla prova e sempre aperto a nuove esperienze. Ma all'insaputa dei suoi compagni divora i libri di Hemingway, Kerouac e Bukowski e nei momenti di solitudine scrive poesie. Legge perché la sua anima ha bisogno di volare in alto e scrive [...]