L'UMORE DEL CAFFE'

Bel Libro scritto bene e veloce da leggere, dialetto toscano e soprannomi lo rendono vicino a chi legge. Il giallo ti tiene fino alla fine senza smettere di leggere. Una scena di sesso da manuale

Originale e veloce da leggere, un buon libro di sentimenti e amicizia, con un plot giallo che si svela solo alla fine. Da non perdere gli inserti in livornese. Bel libro

Mi è piaciuto davvero, un libro inconsueto ma anche normalissimo, scritto in moto semplice ma per niente banale. L'autore, lo sconosciuto Marco Miele, ha adottato il dialetto toscano, per raccontare della gente comune, con tanto di soprannomi. Il tutto fa da contorno ad un Giallo che tiene il ritmo fino alla fine. Bello il racconto e pure la copertina.

Solo l’ enigmatico titolo e la particolarità della copertina, la dicono lunga su questo inedito giallo dell’ emergente Marco Miele. Si respira la Maremma in ogni pagina del libro ed in particolar modo il linguaggio alla “Livornese”, fa scoprire perfettamente il mondo in cui si muove lo scrittore. I personaggi sono sottolineati da un intreccio di soprannomi, che immedesima perfettamente il lettore nelle caratteristiche di ognuno di loro. Il racconto apre l’immaginazione del lettore, e lo proietta all’interno del film che scorre davanti ai nostri occhi, come se fossimo seduti a guardarlo davanti allo schermo di un cinema. In sintesi un racconto secco, coinciso, asciutto.. ma frizzante in cui, scoprire l’ assassino , è solo un mezzo per capire, come dice l’autore, “ la bella gente delle nostre parti”, dove il valore dell’ amicizia è il cardine su cui ruota tutto il racconto. Assolutamente da non perdere, 200 pagine da bere tutte di un fiato, ed un finale degno d’un giallista incallito. Complimenti Mr. Miele, aspettiamo con ansia un sequel.