"Non l'ho caduta io" dice il bambino guardando i cocci della tazza, "il cane gli ha rubato il compito", dice il genitore all'insegnante, "avrei potuto fare lo scrittore ma si pubblicano solo tra amici", dice l'insegnante al collega.
Quel bambino, quel genitore, quell'insegnante oggi, in Italia, sono maggioranza. E tutti noi siamo ansiosissimi di dare la colpa ora ai politici, ora ai social media, senza mai, mai, mai essere sfiorati dall'idea di avere un minimo di responsabilità. Questo libro usa Internet come specchio rivelatore di una società che non riesce a rinunciare a un alibi quando ne vede passare uno: la colpa è sempre di qualcuno o di qualcos'altro.
Usa una metafora poliziesca perché siamo davvero sulla scena di un crimine, il nostro futuro. Tutti vittime, non tutti colpevoli: scendi dalla ruota del criceto, smettila di dare la colpa agli altri. Puoi finalmente iniziare da questo libro e nella peggiore delle ipotesi avrai qualcosa d'altro da incolpare.