Avventurosa storia dell'impossibile amore tra l'eunuco Zulphicara e la bella Zeni, nonché impietosa satira sulle donne e i finti pudori dell'educazione, L'"Odalisque" è una tipica "turquerie" secondo la diffusissima moda della seconda metà del XVIII secolo, spiritosa e ricca di allusioni e doppi sensi. L'operetta, "tradizionalmente" attribuita a Voltaire (come si afferma in un "Avis de l'editeur" nell'edizione postuma del 1796), risulta oggi praticamente introvabile anche in Francia. Riccardo Reim, curando questa prima traduzione italiana, ne ricostruisce accuratamente la vicenda attributiva ed editoriale, restituendoci un delizioso, impertinente "conte philosophique" fratello, forse illegittimo, di capolavori come "Candide" e "Zadig".