In un'atmosfera insieme dolce e inquietante, Lo Schiaccianoci del grande scrittore tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, che ha ispirato il celebre balletto di Ciaikovskij e il cartone animato di Walt Disney (contenuto nel film Fantasia), rimane una delle fiabe più note e amate di tutti i tempi, offerto qui in una nuova traduzione arricchita dalla prefazione di Maria Fancelli, nota germanista dell'Università di Firenze.
Vi si narra l'attesa di eventi meravigliosi ma anche paurosi, l'incomponibile dissidio tra realtà e favola, tra io e mondo, tra giorno e notte. Pubblicato a Berlino nel 1816. Nel 1838 fu tradotto in francese e nel 1844 Alexandre Dumas lo «reinterpretò» limandone gli aspetti più inquietanti. La sua versione resterà a lungo la più conosciuta e ispirerà Piotr Ilic Ciaikovskij e il coreografo Marius Pepita nella stesura del libretto teatrale per il balletto, presentato a San Pietroburgo nel 1892. Il racconto di Hoffmann risponde a una domanda tutti gli adulti si pongono: cosa accade quando i bambini entrano in contatto con oggetti, figure, nomi, comportamenti, cose di un universo preparato per loro dagli adulti? Hoffmann ci dice che i burattini, le marionette, i pupazzi, i soldatini, le bambole, per gli adulti appartengono alla finzione, mentre per i bambini oscillano fra bugia e verità. E che nel mondo dei bambini esistono argomenti che non possono essere affrontati con gli adulti: le paure, i sogni, tutti gli incomprensibili aspetti di un mondo che li spaventa perché non sembra possedere una sua coerenza. I bambini non temono gli eccessi, non amano le mediazioni, non pensano a un mondo ordinato, omologato, uguale, ricomposto. Accettano il bizzarro, anzi lo amano, e catturano l'Ombra, il Doppio, lo Strano, perché sanno che la vita è proprio fatta di questo. In questa fiaba straordinaria Hoffmann si cala interamente in questo universo di simboli, di metafore, di ansie, di inquietudini proprio dei bambini e ce lo racconta dal di dentro come nessuno è mai più riuscito a fare.