Un'opera pubblicata nel 1550-1551 quando l'illustre destinatario - cui si prospettava una brillante carriera prelatizia - chiamò a raccolta i suoi corrispondenti che negli anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, ne avevano celebrato la persona e l'opera, proclamandone la provvidenzialità. I temi dell'epistolario sono i consueti - la politica, l'arte, la letteratura, ma anche le amicizie e gli affetti - a dare un'idea della fitta rete di rapporti indispensabili per mantenere viva e tonica, di decennio in decennio, la "praesentia Aretini". Geniale interprete della realtà in cui visse, l'Aretino fu inventore di un vero e proprio genere letterario, quello epistolografico.