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tornatore giuseppe; de rita massimo - leningrado

LENINGRADO

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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Sellerio

Pubblicazione: 02/2018





Trama

Il lavoro forse più lungo del regista Giuseppe Tornatore è un film inesistente. Circa cinque anni in viaggi, indagini, ricerche d'archivio, incontri, interviste con testimoni, dietro alla pellicola da girare. "Leningrado" è la storia di una violoncellista e dei suoi figli e familiari durante l'assedio della città di Pietro il Grande da parte dei tedeschi nella Seconda guerra mondiale. Un film epico che attraverso il tragico individuale avrebbe messo in scena gli orribili 900 giorni dell'assalto nazista a Leningrado, per fissarli nel ricordo che ancora non le viene riconosciuto. Tutti sanno di Stalingrado e della sua difesa. Pochi hanno idea del supremo martirio di Leningrado. Hitler aveva deciso di prenderla senza spreco di armamenti, letteralmente per fame, in tre mesi di assedio secondo i calcoli dei suoi esperti nutrizionisti. E invece i leningradesi sopravvissero per tre anni vittoriosamente. Ci riuscirono lungo mesi di orrore: il cannibalismo e il sacrificio dei figli più deboli per destinare il cibo ai più forti, il feroce rigore dei controlli degli apparati di sicurezza. Ma ci riuscirono innanzitutto perché seppero nutrire lo spirito, se non potevano i corpi. La vita intellettuale della città dell'Hermitage e del teatro Kirov, di Sostakovic (che proprio in quei giorni compose la Settima Sinfonia), non si attenuò nemmeno per un giorno. Tutto questo è rappresentato in "Leningrado", la sceneggiatura qui pubblicata del film invisibile di Tornatore. Ma il libro non è solo questo. Il regista ricostruisce in un'ampia Nota le peripezie che hanno segnato i tentativi di produzione fin dai primi momenti. L'andamento delle ricerche storico documentali, la ricognizione delle location, gli incontri con i diversi possibili finanziatori, ciascuno con il proprio interesse da far valere (non sempre e non solo economico) e con la propria tattica aziendale, in una dialettica viva con le ragioni culturali degli autori. Insomma è la concreta industria del cinema che ci passa davanti agli occhi, in una cronaca senza egocentrismi e senza gossip; come il backstage su un film mai nato.




Note Editore

Dal settembre del 1941 al gennaio del 1944 Leningrado venne accerchiata dall'esercito tedesco; morirono un milione di persone, metà della popolazione. Hitler aveva deciso di cancellare la città più europea ed evoluta di tutta la Russia, la grandiosa Pietroburgo costruita dallo Zar Pietro il Grande; contava di farla capitolare in pochi giorni, gli abitanti invece resistettero quasi tre anni: al nemico, alla fame, alle privazioni, al freddo. A un film sul drammatico assedio della città sovietica da parte dei nazisti stava lavorando Sergio Leone prima di morire; nel 2004 il progetto venne ripreso da Giuseppe Tornatore. La fonte, per entrambi, è il grandioso reportage di Harrison Salisbury, I 900 giorni, pubblicato nel 1969 (e diffuso in Russia solo dopo la caduta del Muro).
Tornatore ha trascorso anni a leggere e rivedere testimonianze, film, ha fatto sopralluoghi, incontrato i sopravvissuti, ha ingaggiato uno stuolo di traduttori per studiare diari e documenti, immaginato gli attori. Ne è nata una sceneggiatura che il regista ha scritto insieme a Massimo De Rita; il film non è stato mai realizzato ma questa sceneggiatura ha una forza narrativa straordinaria. L'assedio di Leningrado viene raccontato senza censure: il gelo, la fame, la colla impastata come farina, l'orrore del cannibalismo, i corpi per strada, la disperazione degli abitanti e insieme il loro fortissimo desiderio di sopravvivenza; a Leningrado in quei mesi non cessarono concerti, non chiusero i teatri, i tesori dell'Ermitage vennero custoditi con ogni cura perché nulla andasse distrutto.
All'interno della cronaca dell'assedio si muovono, come in una tragedia, i personaggi di invenzione che potrebbero essere veri, tanto concreta e autentica è la vicenda dell'accerchiamento: Vera violoncellista, il marito Michajl fotografo e i loro bambini, Nina e Vadim. Attorno a Vera e alla sua famiglia altre figure, i nonni, i vicini di casa, i soldati, i cadaveri, tra meschinerie e sotterfugi per tirare avanti ancora un giorno. Fra la Neva ghiacciata e i carri armati nazisti c'è spazio anche per l'amore e il coraggio; sullo sfondo gli appelli di Stalin, di Molotov, la voce della propaganda ma anche la musica di Shostakovich che proprio nei giorni dell'assedio, proprio a Leningrado, componeva la settima sinfonia.




Prefazione

«Secondo i calcoli di Adolf Hitler, che aveva già fissato i festeggiamenti per la capitolazione all'Hotel Astoria di Leningrado per il 9 agosto 1942, in tre mesi sarebbero stati tutti sterminati. E invece hanno resistito tre anni, anche se le scorte di viveri della città isolata bastavano per soli 30 giorni. Questa vicenda è più che mai attuale, una grandiosa metafora della contemporaneità». Giuseppe Tornatore










Altre Informazioni

ISBN:

9788838937491

Condizione: Nuovo
Collana: LA MEMORIA
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 358


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