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statovci pajtim - le transizioni

LE TRANSIZIONI




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Sellerio

Pubblicazione: 02/2020





Trama

Un ragazzo che sa diventare una donna: si chiama Bujar, e può essere una giovane di Sarajevo corteggiata da uomini di ogni età oppure un affascinante spagnolo che fa innamorare ragazze alle quali non riesce a concedersi. Bujar inventa continuamente se stesso e la propria storia, come un impostore che si appropria dei frammenti che carpisce agli altri, del passato delle persone che ha amato, dei loro nomi, perché può scegliere chi vuole essere, il paese da cui proviene, i dettagli della propria esistenza, semplicemente mentre si racconta a un amico o a una sconosciuta, nel resoconto di una vita trascorsa in viaggio e in fuga, dall'Albania all'America, passando per Roma, Madrid, Berlino, Helsinki. Perché, come dice lui stesso, «nessuno è tenuto a rimanere la persona che è nata, possiamo ricomporci come un nuovo puzzle». A partire dall'adolescenza poverissima a Tirana, «la discarica d'Europa, il fanalino di coda dell'Europa, la prigione a cielo aperto più grande d'Europa», Bujar narra la sua storia in prima persona. I genitori, la sorella, l'amicizia con Agim, coetaneo e vicino di casa, rifiutato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. Entrambi fuori luogo in un paese devastato, sempre più dipendenti l'uno dall'altro, decidono di lanciarsi verso un futuro che gli appartenga. Vivono per le strade di Tirana, poi sulla costa, fino al viaggio da clandestini in Italia attraverso l'Adriatico. Dall'isolamento e l'umiliazione, dalla vergogna della solitudine, prende forma man mano un diverso Bujar, una creatura nuova che non ha più origine e nazionalità, e che è pronta a sfidare e ad abitare il mondo intero.




Recensione Libraio

“Ma come si fa a ricominciare da capo, come si fa a lavorare in una lingua che non si conosce? Da dove cominciare? Come intrecciare una relazione con un’altra persona se desideri negare il tuo passato e la tua nazionalità?”.
Partito adolescente da Tirana, “discarica d’Europa”, alla ricerca di una vita possibile, lontano dalle devastazioni politiche del suo paese e da quelle emotive della sua esistenza, Bujar viaggia, in un’Europa senza confini, e all’interno di una New York che proclama mile possibilità: anche lui è senza confini, in grado di cambiare pelle, reinventandosi ogni volta.
Capace di essere maschio poi femmina, Bujar vive una fluidità complessa che è ricerca della propria identità, all’interno di una diversità che è compatita nella migliore delle ipotesi, marchiata d’infamia e di reato nella peggiore ma più frequente.
Com’è difficile guardarsi e riconoscersi e poi addirittura accettarsi: il viaggio disperato di Bujar da Tirana a Roma, a Berlino, Madrid, New York, Helsinki tra il 1990 e il 2003, è un percorso tra mille differenze, nella costruzione di una dichiarazione che non è possibile, è sentirsi sempre fuori luogo, nel contesto e con se stesso, è indagine e negazione di un’origine, e poi suprema e fatale autoaffermazione.
“Morire ed essere morti sono due cose diverse, aggiungerei. Si può essere morti in tanti modi. È nascondersi, smettere di parlare, non ricordarsi di mangiare e salutare i vicini. È non accorgersi di un semaforo rosso, non sentire né fame né sete, è voler morire ma non osare farlo perché troppo imbarazzante davanti ad altra gente, anche se manca il coraggio di farlo da soli, e così morire è in realtà sopravvivere, l’attesa della morte piuttosto che il suo verificarsi, come trovarsi a mezzo”.
La ribellione contro l’appartenenza e la nazionalità, contro ogni etichetta culturale e sessuale è la base del vagabondaggio di Bujar, che si porta dietro, come unico legame con le sue radici, le storie popolari del padre, racconti di uomini e dei e animali. E sono storie anche quelle che crea su di sé, proponendosi ogni volta nuovo, mettendo insieme pezzi di altre vite, indossando ricordi e vestiti altrui come fossero i suoi e presentandosi ricomposto come un puzzle, a ogni incontro che la vita gli regala.
Il fare i conti con le proprie contraddizioni è anche per Bujar il momento di scoprire la ricchezza delle molteplicità del suo essere possibile. “Sono vasto, contengo moltitudini” diceva Walt Whitman, e Bujar le contiene tutte e tutte le combatte, in ogni sua relazione, negando ogni definizione del suo genere, rivendicando fortemente il suo diritto alla libertà di essere tutto quello che vuole.
“Non sarebbe meglio concentrarsi sull’essere unici invece che sull’essere uomo o donna?”
Romanzo pluripremiato in tutto il mondo, Le transizioni è un racconto spiazzante sull’appartenenza e la solitudine, sofisticato e crudo insieme, duro di corazza, e struggente nel profondo. Una vera consacrazione per il talento e la sensibilità di Pajtim Statovci, giovane kosovaro cresciuto in Finlandia, sorprendente nella maturità della sua scrittura che ha scomodato analogie con Camus e Kafka e ne ha fatto una delle voci più interessanti degli ultimi anni.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788838939792

Condizione: Nuovo
Collana: IL CONTESTO
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 263
Traduttore: Rainò N.


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