Brossura, 98 ill. b/n f.t. Orsola e le undicimila Vergini; Giorgio, Trifone, Gerolamo, Agostino; i diecimila Croci?ssi dell'Ararat; Stefano protomartire. Le storie figurate di Vittore Carpaccio, mentre attraversano con finissima attenzione narrativa e puntuale definizione simbolica le fantasiose leggende di eroi eccellenti dell'epica cristiana, producono metafore di clamorosa attualità e assoluto rilievo politico nel contesto generale veneziano e nei contesti specifici di committenza, segnati, tra fine Quattrocento e primo Cinquecento, dalle emergenze della questione turca e della questione ebraica. Questo libro percorre le storie di Carpaccio secondo i metodi dell'iconologia contestuale. Privilegia i referenti direttamente stabiliti dagli eventi storici, e per raccontarli sceglie la tradizione e la mentalità della cronaca, convocando documenti d'archivio, registri di fraternite e monasteri, lettere e resoconti di protagonisti e testimoni, cantari di piazza passati in stamperia, opuscoli e fogli volanti. Dentro le immagini, riconosce e scioglie le metafore prodotte in ogni singolo contesto; dispone gli elementi costitutivi e comunicativi delle storie sulle coordinate contestuali documentariamente definite, componendo sequenze logiche e percorsi significanti a fronte di sequenze e percorsi della storia. Esalta, infine, il ruolo del pittore come organizzatore sapiente del testo, del discorso, del linguaggio delle storie figurate proprio in quanto organizzatore cosciente e partecipe del loro significato. L'indagine di iconologia contestuale su Vittore Carpaccio distrugge il mito dello spettatore neutrale, del narratore disincantato, e restituisce la realtà di un informatissimo pittore di propaganda e di intervento, un pittore che sotto velame di storie di devozione e d'avventura racconta allegoricamente timori e speranze della storia contemporanea, mettendo al servizio delle istituzioni veneziane, in piena consapevolezza, l'affascinante potere delle immagini.