L'autore ripercorre gli episodi più significativi della sua vita, quelli che hanno segnato il suo carattere e influenzato le sue scelte professionali, a partire dallo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando aveva appena sei anni. Il racconto si muove tra autobiografia e memorialistica, ma più che protagonista, l'autore si pone come osservatore attento degli eventi e del contesto ambientale, politico ed economico della società in cui vive. La sua narrazione non si sofferma sulla dimensione personale, vissuta tra il Salento, sua terra d'origine, Napoli e Catania, dove ha svolto la carriera accademica, ma utilizza l'esperienza individuale come punto di partenza per un'analisi più ampia sul Mezzogiorno. Ne descrive le difficoltà, ancora segnate da retaggi feudali, e le conseguenze di scelte industriali errate, che hanno compromesso le potenzialità turistiche delle coste e contribuito alla desertificazione delle aree interne dell'Appennino.