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fuse' adelio - le direzioni dell'attesa

LE DIREZIONI DELL'ATTESA




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Manni

Pubblicazione: 01/2020





Trama

Walter è uno scrittore che, dopo aver rinunciato alla letteratura per senso di inadeguatezza, si abbandona a un'esistenza girovaga; Alina è un'attrice caparbia che interpreta la vita in unico modo, sulla scena di un teatro come nella quotidianità. La vicenda ha inizio in una Parigi inconsueta, dove il ventenne Walter assiste al repentino naufragio delle proprie ambizioni e anche alla prima dirompente apparizione di Alina.




Recensione Libraio

Determinato a non impegnarsi nell’azienda di trasporti di famiglia, Walter riempie uno zaino di taccuini e parte, apolide con aspirazioni di scrittore.
Si ritrova a Parigi, “l’ostetrica degli artisti”, tra tavolini di caffè e taccuini uguali ai suoi, uno tra i tanti, giovani pieni di fantasie e di sogni letterari: per Walter è una rivelazione, della sua inadeguatezza e delle sue mancanze, dell’illusione in una Parigi che vive nel passato e lui nel presente si blocca, la mano ferma incapace di scrivere, di partorire alcunché.
Quando in un locale, tra le note di un Menestrello, incontra Alina, attrice singolare e fuori da ogni schema, è galvanizzato dalla sua personalità, dalla sua risata, dalla sua vicinanza.

La forza che mi aveva attratto possedeva un temperamento indubitabile. Quegli occhi, di un nero lucente, potevano perforare il buio più impenetrabile. Custodivano persino il segreto dell’universo e sembravano dirmi: “Fidati, ne vale la pena”.

Con Alina, Walter è reticente sul suo mondo crollato di scrittore, e mantiene la finzione, non le rivela la sua incapacità di andare avanti. Parigi in agosto è torrida, le notti sono fatte per camminare, correre e inseguirsi, amarsi in un piccolo hotel decrepito che profuma di lavanda.
I due si uniscono nella loro diversità fatta di corrispondenze: Walter ha rinunciato all’arte in nome della vita e delle esperienze, di un tempo attivo destinato a viaggiare e conoscere, Alina ha sacrificato la sua realtà sull’altare del teatro, facendo della sua stessa esistenza una performance.

Il dio di Alina era il Teatro. Lo sarà sempre. Lo specchio e la cosa specchiata, l’immagine e la realtà, la parte e il Tutto. Temevo il dio di Alina. Del resto non è possibile competere con un dio, soprattutto se si è rotto il vincolo con il proprio. Come non bastasse, Alina aveva talento. Il mio, se mai lo avevo avuto, si era spezzato.

Dopo Parigi c’è il mondo, e con i suoi taccuini ben relegati in fondo allo zaino Walter gira, con la preoccupazione e il biasimo della madre e dell’amico di sempre. A Lisbona lui e Alina stringono amicizia con Honório, un giovane che davvero scrive, e inseguono il fantasma di Pessoa per le strade e le salite della città.
Ma Alina ama le uscite di scena inaspettate, che interrompono lo svolgimento ordinario dello spettacolo e forzano l’improvvisazione dei compagni di scena, abbandonandoli a se stessi. Non ama ripetersi, perché ripetersi è fermarsi, mentre l'imprevisto trasforma la rappresentazione in una prova continua, che cambia, per costruire. Alina lo fa anche nella vita, scomparendo all’improvviso e lasciando Walter solo senza spiegazione, a recitare improvvisando. E Walter viaggia.
A Marrakech lavora per una libreria antiquaria, alla ricerca di parole passate, preziose come cimeli. A Berlino una galleria d’arte gli porta l’incontro con Olga, un connubio di teste più che di cuori, dove l’arte regge le fila delle relazioni, come se fossero passaggi tra muri, tra Occidente e Oriente. In Grecia conosce Dimitris e la potenza della parola parlata, della conversazione, un bicchiere di vino per conoscere la vita, ripercorrerne le tappe interpretandone un senso, facendone arte. Walter fa tutto, cameriere e uomo di fatica, elegante compratore e lavapiatti, e non esiste un confine alla sua ricerca di vita. Abbandona dietro di sé cartoline, bigliettini, rispondendo al bisogno fisiologico di lasciare parole sulla carta per poi liberarsene.

Avevo intrapreso un lungo viaggio per mettere a tacere il mio fallimento. Avevo perso ma ero uno sconfitto in movimento, e proprio per questo la mia fuga continua mi ricordava a ogni passo il motivo.

E nel tempo dell’esperienza e del viaggio, Alina ogni tanto ricompare, con le sue entrate a effetto, scuotendo la sospensione dell’attesa e riprendendo il cammino con Walter da dove aveva interrotto, con una leggerezza che rende credibile il sentimento di una direzione da cercare insieme.
Romanzo di viaggio, d’amore e di formazione, seducente e inconsueto racconto di una relazione viscerale con l’arte e con la passione, fatta di serendipità, Le direzioni dell’attesa avvolge il lettore con i mille tentacoli di un gioco amoroso e artistico potente. Walter e Alina non si cercano mai di fatto, si incontrano per caso e vanno avanti per affinità, vivendo le proprie apparizioni uno sulla scena dell’altro come libere irruzioni nei copioni non scritti, improvvisati col talento della verità, per incamminarsi nella stessa direzione, per un po’.
Lettura alla quale abbandonarsi, viaggio affascinante e colto sulle infinite possibilità del caso.

Non sarà semplice rimediare a decenni di altra vita.

Recensione di Francesca Cingoli









Altre Informazioni

ISBN:

9788836170470

Condizione: Nuovo
Collana: OCCASIONI
Pagine Arabe: 352


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