Con
La scimmia dell'assassino di Jakob Wegelius ci si addentra in quella tipologia di romanzi di avventura che, sulla scia del feuilleton (il romanzo ottocentesco a puntate), ci fa immergere in atmosfere come quelle che si trovano ne
L'isola del tesoro,
Il conte di Montecristo,
Il Giro del mondo in 80 giorni.
Perché La Scimmia dell'assassino è puro romanzo di avventura, con viaggi, intrighi, desiderio di vendetta e riscatto, cattivi che sono davvero cattivi e buoni che meritano il lieto fine.
La scimmia dell'assassino ha un nome: Sally Jones, una gorilla intelligente, sensibile, dotata di inventiva, maestria, etica, morale e tanta sensibilità.
Sally Jones, nata dalla penna dello scrittore e illustratore Jakob Wegelius aveva già fatto capolino in libreria tra le pagine dell'albo illustrato
La leggenda di Sally Jones di Orecchio Acerbo.
In La scimmia dell'assassino la ritroviamo in Portogallo, in compagnia di Capo, l'umano con cui condivide silenziosamente viaggi e avventure. Ma una notte Capo è ingiustamente accusato di omicidio e Sally Jones è bollata come La scimmia dell'assassino.
Dopo un primo momento di spaesamento, Sally Jones trova riparo da una sartina cantante di Fado e da un costruttore di strumenti musicali.
Presto capisce che se vuole tirare fuori Capo di prigione, dovrà darsi tanto da fare, arrivando ad attraversare il mondo da confine a confine, viaggiando per mare, per aria, per terra, diventando la spia del Marajah e, forse, tornare vittoriosa.
La scimmia dell'assassino è quello che si chiama romanzo crossover: piace ai ragazzi ma può essere letto e amato anche dagli adulti. E viceversa.
I suoi capitoli, impreziositi dalle illustrazioni dell'autore stesso, sono brevi e costruiti in modo tale che non si può fare a meno di passare al capitolo successivo.
La scimmia dell'assassino è finalista al Premio Andersen 2021 nella categoria 12+ ma noi lo consigliamo già a partire dagli 8 anni, per lettori forti e per lettori che amano farsi leggere le storie ad alta voce .
Recensione di Stefania C.