Quindici microstorie, in cui c'è tutto il profumo della Romagna cospiratrice e solidale, impersonata da preti ravegnani eredi di don Minzoni che meriterebbero uno studio di antropologia culturale a parte. Qui sono visti sotto il profilo di una operosità immaginifica, esplosione amorosa di libertà negli anni bui della caligine nazifascista 1943-1945. Un'introduzione traccia le coordinate di questi brevi racconti, mentre la postfazione e un'appendice allargano gli orizzonti della lettura disvelando l'insospettabile ricchezza interiore di questi preti entrati in una storia che è germinale di libertà democratiche e che, dopo settant'anni, rischia di venire confinata nella soffitta delle coscienze.