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ARGOMENTO:  LIBRI > NARRATIVA > ROMANZI STORICI

malaguti paolo - la reliquia di costantinopoli

LA RELIQUIA DI COSTANTINOPOLI


2 stelle su 5 1 recensioni presenti


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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Neri Pozza

Pubblicazione: 10/2015





Trama

1565, Venezia. Il sole non lambisce ancora il camposanto di San Zaccaria, quando il vecchio Giovanni si cala nella tomba del chierico Gregorio Eparco, il suo antico tutore, appena riesumata dai pissegamorti in cambio di tre ducati. Non vuole trafugare la bara di legno marcio o le ossa ricoperte di lanugine e muffa. Sta cercando un libercolo. Un diario "avvolto in una pezza di tela cerata, sigillata da un nastro nero", che lui stesso, cinquant'anni prima, ha nascosto sotto la nuca del maestro, dopo aver giurato di non sfogliarlo né di farne parola con nessuno. Il giuramento, però, ora può essere infranto, poiché le annotazioni contenute in quell'involucro sono l'unico indizio in grado di condurre ad alcune preziosissime reliquie cristiane andate perdute. Il diario si apre nel 1452, quando Gregorio giunge ad Adrianopoli insieme con il suo socio d'affari, l'ebreo-veneziano Malachia Bassan. La città, strappata a Venezia dagli Ottomani un secolo prima, offre uno spettacolo raccapricciante agli occhi dei due giovani mercanti. Gregorio ha un'idea: recuperare tutti " i frammenti di Paradiso" disseminati nelle chiese, nei sotterranei e dentro il Grande Palazzo imperiale di Costantinopoli, per salvare in tal modo la Cristianità. Un'idea allettante anche per Malachia Bassan, nella cui mente si affaccia il pensiero che, male che vada, quelle reliquie così preziose possono pur sempre essere vendute. Così tra imboscate, fughe ed enigmi, i due giovani mercanti si accingono all'impresa...










Altre Informazioni

ISBN:

9788854510883

Condizione: Nuovo
Collana: I NARRATORI DELLE TAVOLE
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 589





I vostri commenti al Libro

1 recensioni presenti.

30/05/2017 Di cristina03colace
2 stelle su 5

Anno del signore 1562, Venezia. Giovanni, un veneziano sulla sessantina, attende che il “pissegamorti” porti a termine il compito affidatogli in cambio di tre ducati: dissotterrare la tomba dove anni prima fu sepolto il suo precettore, il chierico greco Gregorio Eparco, al fine di rivenire un vecchio libercolo nero, riposto dallo stesso Giovanni sotto la nuca del maestro, secondo le sue ultime volontà. All’interno di quest’ultimo è raccontata una vicenda che ha per luogo Costantinopoli nel 1453. È forse il periodo più cupo nella storia della cristianità, che si vede minacciata da un nemico proveniente da Oriente: i Turchi Ottomani, guidati dal loro giovane e sanguinario sultano. In questa situazione critica, agli occhi dei cristiani quasi apocalittica, Gregorio ed il suo socio d’affari ebreo-veneziano Malachia tenteranno di recuperare “i frammenti di Paradiso”, le preziose reliquie della Passione di Cristo e di salvare dalle mani degli infedeli inestimabili tesori cristiani. La trama è tessuta con sapiente maestria e la microstoria si inserisce perfettamente nel flusso di eventi della macro-storia; il tutto risulta quindi accurato dal punto di vista cronologico. La vicenda è ben narrata, sebbene nella prima parte (in seguito al ritrovamento e alla successiva lettura del ‘libercolo’) vi sia una sovrapposizione dei due narratori dovuta all’utilizzo della prima persona, che tuttavia si risolve velocemente nelle pagine seguenti. Inoltre l’utilizzo della lingua veneziana arcaica e la descrizione particolareggiata dei vicoli, delle piazze e soprattutto delle monumentali chiese di Costantinopoli non solo testimonia una minuziosa cura per i dettagli, ma aiuta anche il lettore a calarsi ancor di più nell’atmosfera dell’epoca, senza risultare d’intralcio alla comprensione del testo. Nel complesso, un romanzo storico decisamente avvincente, che analizza un periodo controverso e che è facilmente paragonabile all’attuale situazione di tensione tra Oriente ed Occidente.



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