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paolozzi strozzi b. (curatore); bormand m. (curatore) - la primavera del rinascimento . la scultura e le arti a firenze 1400-1460
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LA PRIMAVERA DEL RINASCIMENTO . LA SCULTURA E LE ARTI A FIRENZE 1400-1460 Firenze, Palazzo Strozzi, 23 Marzo - 18 Agosto 2013

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70,00 €



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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

MANDRAGORA

Pubblicazione: 04/2013





Trama

Le dieci sezioni tematiche propongono la genesi di quello che ancora oggi si definisce il "miracolo" del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso capolavori di scultura: l'arte che per prima se ne è fatta interprete. L'esposizione si apre con una panoramica attorno alla riscoperta dell'Antico, con esempi illustri della "rinascita" fra Due e Trecento: opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo, Giotto, Tino di Camaino e dei loro successori, in particolare di origine francese. L'"età nuova" giunge col nuovo secolo: con i due rilievi del Sacrificio di Isacco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per la Porta del Battistero e con il modello della Cupola brunelleschiana. La scultura pubblica monumentale, con i capolavori di Donatello e Ghiberti è la prima e più alta testimonianza della creazione di un nuovo stile. Fin dagli anni Venti del Quattrocento. Allo stesso tempo, Firenze vede concentrarsi la committenza artistica più prestigiosa, quasi sempre pubblica, nei luoghi di solidarietà e di preghiera. La mostra, che inizia con l'evocazione della cupola brunelleschiana, si chiude con quella della più illustre dimora privata del Rinascimento, attraverso il modello ligneo di Palazzo Strozzi.




Note Libraio

La mostra si propone di illustrare, in sezioni tematiche, la genesi di quello che ancora oggi si definisce il "miracolo" del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso capolavori di scultura: l'arte che per prima se ne è fatta interprete.
L'esposizione si apre con una suggestiva panoramica attorno alla riscoperta dell'Antico, attraverso esempi illustri della "rinascita" fra Due e Trecento, con opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo, Giotto, Tino di Camaino e dei loro successori, che assimilano anche la ricchezza espressiva del Gotico, in particolare di origine francese (Sezione 1: L'eredità dei padri). L'"età nuova" si apre assieme al nuovo secolo: con i due rilievi del Sacrificio di Isacco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per la Porta del Battistero (dal Bargello), e con il modello della Cupola brunelleschiana (dal Museo di Santa Maria del Fiore), che riassumono al più alto vertice espressivo il momento fondante del primo Rinascimento (Sezione 2: Firenze 1401. L'alba del Rinascimento). In quegli anni, i successi politici della Repubblica fiorentina, la sua potenza economica e la pace sociale diffondono attraverso gli scritti di grandi umanisti il mito di Firenze come erede della repubblica romana e come modello per gli altri stati italiani.
La scultura pubblica monumentale, attraverso i capolavori di Donatello, Ghiberti, Nanni di Banco, Michelozzo realizzati per i grandi cantieri della città - la Cattedrale, il Campanile, Orsanmichele - è la prima e più alta testimonianza della creazione di un nuovo stile, di questa trasformazione in atto e dell'esaltazione di Firenze e della sua civiltà. (Sezione 3: La romanitas civile e cristiana). La scultura, e in particolare la statuaria, eserciterà perciò una profonda influenza sulla pittura dei massimi artisti del tempo come Masaccio, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Filippo Lippi (Sezione 6: "Pittura scolpita").
L'esposizione illustra inoltre altri temi significativi dell'antichità classica che, attraverso la scultura specialmente donatelliana, vennero assimilati e trasformati nel nuovo linguaggio rinascimentale, a testimonianza del clima spirituale e intellettuale della città, oltre che del suo fervore creativo (Sezione 4: "Spiritelli" fra sacro e profano; Sezione 5: La rinascita dei condottieri). Le ricerche di uno spazio "razionale" e l'invenzione della prospettiva brunelleschiana, trovano proprio nella scultura le loro formulazioni più avanzate - in particolare, nei bassorilievi donatelliani, come la predella del San Giorgio, dal Bargello, e il Banchetto di Erode dal Museo di Lille - con un seguito che tocca la metà del secolo in opere di Desiderio da Settignano o di Agostino di Duccio, a confronto con la pittura, anche antica (Sezione 7: La storia "in prospettiva").
Fin dagli anni Venti del Quattrocento, i nuovi canoni della scultura, messi a punto dai grandi maestri e illustrati da alcuni capolavori - come le donatelliane Madonna Pazzi, dal Bode Museum di Berlino, la Madonna in










Altre Informazioni

ISBN:

9788874611850

Condizione: Nuovo
Formato: Libro rilegato
Pagine Arabe: 552


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