Galline rivoltose, un investigatore da strapazzo e fiori di stramonio che fanno rinsavire. Una luna smozzicata da serpenti illumina il cielo d'un pollaio e del mondo, ma sono la stessa cosa. Storie profonde e leggere, ironiche e cupe: in definitiva, semiserie. Fantasiose grammatiche impolverate, affaccendati conciatori immersi nello sterco. Tutti provano a contare i cerchi d'un tronco per capirne l'età, ma melodie di pianoforte mescolano il tempo e rincrudiscono graffi di gioventù; un coniglio morente è il nitido presagio del domani, però qualcuno imbroglia. Stregate metamorfosi, uditori perplessi e una nonna smemorata custode di ricordi. Si dice che nella notte della Befana le bestie parlino. Ma chi lo ha detto? Una mula, e tutti gli altri. Sullo sfondo domestico d'una provincia come tante s'intrecciano le sorti di uomini e animali; li lega il filo attorcigliato del narrare, che nello scorrere ritorna, si smarrisce riprendendosi. Raccolta, sì, ma dispersa: dentro un oceano di libertà che diventa anche distanza incolmabile. Ed è proprio il racconto, imperfetta cucitura tra vicino e lontano, a farci credere ancora possibile comunicare noi.