Dopo una serrata critica al razionalismo morale, all'intellettualismo etico e alla morale utilitaristica, Rensi giunge da un lato alla conclusione che il tentativo di fondare una morale universalmente valida è destinato a fallire miseramente, dall'altro che l'unica motivazione che possiamo accordare all'agire morale è l'assenza di ragione, ovverosia, la pazzia, nel significato platonico di demone socratico interiore che ci spinge ad operare il bene. "Se immolarsi per una causa politica o religiosa sia utile o dannoso, non so, né lo potrò mai sapere; se agire come agirono Socrate, Budda, S. Francesco, sia azione eccelsa o stupidaggine, non so. Essi stessi non sanno, non hanno la prova inconfutabile e matematica che la loro condotta sia veramente morale e non assurda, eppure rischiano".