Il volume comprende due scritti di Freud: "Storia della mia vita", apparso nel 1925, e "Medici e profani nell'esercizio della psicoanalisi", del 1926. L'autobiografia è un esempio di dialogo scientifico a cui la letteratura moderna non era più abituata dai tempi di Galilei e dei filosofi del Settecento. È un documento di inestimabile interesse per lo spirito di autocritica che pervade le pagine e che Freud, spesso accusato di arbitrarietà e di eccesso di fantasia, ha sempre tenuto presente. Nello scritto sul problema dell'analisi condotta dai profani, il quesito che l'autore si pone costituisce l'occasione per l'esposizione del metodo dell'analisi psicoanalitica. Il saggio, pur essendo opera di uno dei "padri" della psicoanalisi, è talmente accessibile ai profani da costituire un vero gioiello di semplicità e di chiarezza.