Costa del Senegal, 1816. La fregata francese Méduse, con a bordo il battaglione Africa e il nuovo governatore della colonia di Saint Louis, appena strappata agli inglesi, si incaglia mettendo fine a un viaggio tranquillo. Mentre i passeggeri più illustri abbandonano la nave sulle poche scialuppe, il resto dei passeggeri viene abbandonato al proprio destino. Per evitare di essere inghiottiti dal mare i superstiti decidono di costruire un'enorme zattera con la quale inizieranno un'epica avventura, costellata di sofferenze e atrocità. Parigi, 1818. L'eco di quanto accaduto nella lontana Africa affascina a tal punto il giovane e promettente pittore Géricault da indurlo a dipingere per il Salone Annuale di pittura un quadro che raffiguri il naufragio, intitolandolo "La Méduse". In una città drammaticamente vivida, tra il boudoir di Madame e la polvere delle Salpêtrière, l'ospedale psichiatrico, tra gli acrobati e le magie del circo, tra riti voodoo e personaggi di tutti i tipi, Géricault incontrerà nella sua ricerca anche la giovane Liz e il piccolo Titù, il bambino senza voce, costretti loro malgrado a recuperare un passato orrendo e guardare negli occhi la propria Medusa.