La maschera di No. Le cronache dell’acero e del ciliegio è il primo capitolo di una tetralogia fantasy di ambientazione giapponese e promette di colmare il vuoto lasciato dalla conclusione della saga de L’Attraversaspecchi.
Pur muovendosi su ambientazioni totalmente diverse dalla saga di Christelle Dabos, la tetralogia di Le cronache dell’acero e del ciliegio ha quell’atmosfera, quella pienezza narrativa quell’originalità che mescola tradizione, citazioni a una storia completamente nuova e appassionante.
C’è infatti molta tradizione del Giappone, molta passione, rispetto filologico e pienezza nella descrizione delle atmosfere.
Non a caso l’autrice Camille Monceaux ha fatto studi e esperienze nel paese del Sol levante.
Il primo capitolo della saga Le cronache dell’acero e del ciliegio si intitola La maschera di No, dall’omonima tradizione teatrale giapponese.
La storia segue la vita di Ichiro, da che bambino viene abbandonato e cresciuto da un samurai.
Abituato a un’esistenza solitaria, trascorsa tra le montagne al ritmo delle stagioni, Ichiro subisce uno scossone dalla vita e si ritrova costretto ad abbandonare la sua tranquillità per approdare a Edo dove lentamente, da orfano abbandonato a sé stesso, inizia una lenta carriera che presto lo porta a diventare uno dei più noti attori dell'emergente teatro Kabuki.
Una notte incrocia Hinahime, sconosciuta ragazza che indossa sempre una maschera del teatro No.
Cosa nasconde questa misteriosa ragazza?
Notte dopo notte i due parlano, si conoscono e Hinahime esprime il desiderio di calcare il palcoscenico.
Ovviamente non tutto andrà come previsto.
Le cronache dell’acero e del ciliegio è un romanzo decisamente crossover, piacerà ai lettori di tutte le età, ragazzi e adulti.
E' un romanzo di formazione, di avventura, è un romanzo sul Giappone storico che a tratti ricorda Memorie di una Geisha.
Appassionante, intrigante, immersivo.
Il secondo capitolo de Le cronache dell’acero e del ciliegio si intitolerà La spada dei Sanada.
Recensione di Stefania C.
