Irlanda, inverno 1996. Come ogni anno Úna si prepara con sua madre Grá a salutare il padre in partenza per un lungo viaggio insieme ad altri sette uomini, i Macellatori. Il gruppo girerà per undici mesi tra le fattorie del Paese per macellare il bestiame secondo un preciso rituale, scongiurando un'antica maledizione. La storia delle due donne corre parallela a quella di Davey, giovane studente con sogni di evasione, e quella dei suoi genitori, finendo per incrociarle in modo insospettabile. In un'Irlanda scossa dal morbo della mucca pazza, dagli eterni Disordini al confine e dalle leggi sul divorzio che la proiettano verso l'era moderna, i Macellatori sono ormai uno stanco retaggio del passato folclorico, sempre più visti con diffidenza, addirittura tacciati delle peggiori violenze. E così, quando il cadavere di uno di loro viene trovato appeso a un gancio da macello, il gruppo decide di interrompere l'attività. Il sogno di Úna di seguire le orme del padre sembra infrangersi... O forse no. Ventidue anni dopo, il fotografo Ronan, spettatore dei fatti accecato da una presunta missione artistica, espone l'orribile foto del Macellatore in una mostra a New York, riaprendo un caso inquietante, fino a gettare luce una volta per tutte sulle oscure vicende. In una narrazione che si muove agile tra frequenti cambi di prospettiva e ambientazione, il romanzo procede come un thriller, avvincente e toccante, con voluti depistaggi e sapienti colpi di scena che emergono all'improvviso nella tranquillità della vita quotidiana.