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picciotto guido - la legge spazzacorrotti

LA LEGGE SPAZZACORROTTI Commento organico alla L. 9 gennaio 2019, n. 3 (Legge anticorruzione)




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Pubblicazione: 04/2019





Trama

Il tema principale della ennesima legge anticorruzione appena pubblicata (L. 9-1-2019, n. 3) è sempre il contrasto alla criminalità legata alla corruzione, considerata da alcuni anni come il vero ed attuale male del nostro Paese. La ratio del provvedimento legislativo è stata quella di assimilare, di fatto e de iure, i reati contro la pubblica amministrazione (ed in particolare, ma non solo, i delitti commessi dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico servizio) ai delitti di criminalità organizzata o terroristica. A conferma della prefata scelta di politica criminale vi è altresì l'estensione della disciplina del captatore informatico su dispositivo portatile anche per i reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni. Ed ancora, la legge modifica la normativa delle operazioni sotto copertura ed apporta delle importanti novità in materia di trasparenza dei partiti e dei movimenti politici. In sostanza, le ricette adottate per combattere la corruzione, salvo alcune novità interessanti, sono sempre le stesse delle precedenti riforme del 2012 e del 2015: vale a dire che si è voluto incidere sul piano della repressione ed in ambito sanzionatorio, secondo il dilagante panpenalismo di questi anni. Novità interessante introdotta dalla L. 3/2019 è costituita dalle modifiche apportate alla disciplina di alcune pene accessorie rendendole di fatto perpetue, al fine di creare un ostacolo davvero insormontabile per tutti i condannati che, dopo aver espiato la loro condanna, intendano reinserirsi nel settore pubblico ovvero, laddove siano soggetti privati, abbiano intenzione di riprendere le loro relazioni e/o i loro affari con i settori della pubblica amministrazione degli appalti: si tratta del cd. "Daspo per i corrotti".




Note Editore

Il tema principale della legge anticorruzione appena pubblicata è sempre il contrasto alla criminalità legata alla corruzione, considerata da alcuni anni come il vero ed attuale male del nostro Paese (dai risultati di una recente ricerca pubblicata per conto dell'istituto EURISPES sulla corruzione, è emerso che l'85 per cento degli italiani sono convinti che istituzioni e politici siano corrotti). Tornando alla legge 3/2019 la ratio di tale provvedimento è stata quella di assimilare, di fatto e de iure, i reati contro la pubblica amministrazione (ed in particolare, ma non solo, i delitti commessi dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico servizio) ai delitti di criminalità organizzata o terroristica. Lo si evince dalle innovazioni in punto di accertamento del reato e di trattamento sanzionatorio complessivo (pene accessorie, possibilità di accesso ai benefici premiali ovvero a misure alternative alla detenzione nella fase successiva alla condanna). A conferma della prefata scelta di politica criminale vi è altresì l'estensione della disciplina del captatore informatico su dispositivo portatile anche per i reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni. Ma vi è di più. Nel provvedimento si è affrontata nuovamente la materia della prescrizione, che è stata nuovamente modificata nonostante la riforma Orlando del 2017 avesse già apportato decisive innovazioni all'istituto. Ed ancora, la legge modifica la normativa delle operazioni sotto copertura ed apporta delle importanti novità in materia di trasparenza dei partiti e dei movimenti politici. A differenza delle premesse iniziali, nella legge non è stata inserita una delega al Governo per la riforma del processo penale; è presumibile che sarà necessaria una successiva delega ad hoc. In sostanza, le ricette adottate per combattere la corruzione, salvo alcune novità interessanti, sono sempre le stesse che sono state utilizzate nelle precedenti e recenti riforme legislative del 2012 e del 2015 sulla materia; vale a dire che si è voluto incidere sul piano della repressione ed in ambito sanzionatorio, secondo il dilagante panpenalismo di questi anni.




Note Libraio

n. LeX19










Altre Informazioni

ISBN:

9788891420398

Condizione: Nuovo
Collana: LeXOrienta
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 111


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