LA LEGGE PRIMA DELLA LEGGE EMMANUEL LEVINAS E IL PROBLEMA DELLA GIUSTIZIA

L'opera di Lévinas ha attraversato il Ventesimo secolo e la sua crisi nel tentativo incessante di ricondurre le analisi teoriche alla materialità delle situazioni umane. Ha intercettato, rivolgendosi a un pubblico composto non solo da specialisti di filosofia, un'esigenza diffusa di alterità radicale spesso disattesa dal discorso socio-culturale dominante. Il cuore del suo pensiero è l'elaborazione di un vero e proprio paradigma dell'alterità, le cui diverse figure - la dualità dell'eros, l'irriducibilità dell'altro nella relazione etica e la resistenza della pluralità umana alla totalità - danno sostanza e contenuto al primato dell'etica "come filosofia prima". Cosi, la domanda fondamentale che ispira il pensiero di Lévinas non è più: "Perché l'essere e non piuttosto il nulla?", ma: "Come si giustifica l'essere?".

L'opera di Levinas, che ha attraversato il Ventesimo secolo e la sua crisi cercando incessantemente di ricondurre le analisi teoriche alla materialità delle situazioni umane, non si rivolge esclusivamente agli specialisti di filosofia ma a tutti coloro che sono interessati alle scienze umane, dal momento che intercetta l'esigenza diffusa d'alterità radicale, spesso disattesa dal discorso socio-culturale dominante. Il cuore del pensiero levinassiano è l'elaborazione di un vero e proprio paradigma dell'alterità, le cui diverse figure analizzate nel libro – la dualità dell'eros, l'irriducibilità dell'altro nella relazione etica e la resistenza della pluralità umana alla totalità – danno sostanza e contenuto al primato dell'etica «come filosofia prima». Perciò la domanda fondamentale che ispira il pensiero di Levinas non è più «perché l'essere e non piuttosto il nulla?» ma «come si giustifica l'essere?».

"Dal riferimento originario all'alterità emerge il "prima della legge". Di conseguenza, la legge prima della legge evoca il primato dell'alterità radicale: un'alterità che l'etica e il diritto presuppongono, ma che non riescono mai a esaurire. Solo dopo aver rivendicato il primato dell'alterità radicale, che si sottrae a ogni legge e pretesa giuridica o morale perché ne costituisce la risorsa segreta, si potranno e si dovranno elaborare leggi, regole e norme, che diano ordine all'agire."

Fabio Ciaramelli Insegna Filosofia del diritto all'Università di Napoli. Redattore della «Revue philosophique de Louvain», ha tradotto testi di Castoriadis, La Boétie e Levinas. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: La distruzione del desiderio (2000); L'immaginario giuridico della democrazia (2008); Il fascino dell'obbedienza (2013).