Con questo libro Stefano Taccone segna una pietra miliare della sua vasta e capillare ricognizione sulle esperienze che in Campania tendono ad eccedere il conchiuso spazio deputato al fenomeno artistico per invadere la vita ed identificarsi il più possibile con essa. Se il "motore concettuale" delle esperienze a cavallo tra la metà degli anni sessanta e i primi anni settanta - trattate nel precedente volume (2013) - è la contestazione, per tutto il resto degli anni settanta, in relazione ad una serie di mutamenti di contesto politico, sociale e culturale, tale motore si muta in cooperazione. Riallacciandosi all'attività assolutamente pionieristica di Riccardo Dalisi al Rione Traiano, l'autore delinea un quadro complesso fatto di gruppi e singoli; di soggetti solitamente ammessi senza riserve nel movimento dell'arte nel sociale - Edoardo Alamaro, Ambulanti, A/Social Group, Casa del Popolo di Ponticelli, Gruppo Salerno 75, Gruppo X/Arte, Humor Power, Lineacontinua Terra di Lavoro, Open Laboratory-Laboratorio Tre, Enzo Navarra, Teatro Contadino, alcuni collettivi femminili e femministi, nonché Dalisi stesso - in quanto fortemente caldeggiati da Enrico Crispolti.