Al centro dell'opera di Sallustio, la figura di Catilina - un nobile decaduto che mira a sottomettere la repubblica per riscattarsi - diventa emblema del declino morale che affligge l'aristocrazia romana. Tuttavia, anche se si fa portatore di ideali corrotti, Catilina è allo stesso tempo una figura in grado di compiere, al momento della morte, un gesto di indiscutibile coraggio dimostrando come i valori originari possano essere ancora recuperati. La storiografia di Sallustio ha evidenti fini politici: addossare agli aristocratici la responsabilità delle violenze che la società romana sta vivendo; scagionare Cesare dall'accusa di aver tramato con i congiurati; ridimensionare il ruolo di Cicerone nello sventare la congiura.