In un villaggio iraniano degli anni Ottanta c'è una ragazza che si affaccia alle soglie dell'adolescenza. Le prime tensioni interiori che accompagnano la sua crescita trovano eco nelle tensioni politiche del mondo là fuori, un mondo in divenire che nei piccoli centri di campagna non ha mai abbandonato tratti patriarcali e legati alla tradizione. Non è facile, allora, provare a liberarsi del futuro che l'aspetta, ma Gol-Banu è forte e determinata e, rifiutando gli intrighi del destino, prepara una serie di trame con cui dare alla vita un finale diverso. Se i cieli la vogliono sposa del cugino, lei si dà da fare per raggiungere una propria indipendenza e avvia un gioco di seduzione con l'insegnante del paese; se la madre le organizza un matrimonio con l'ingegner Rahami, lei sfida un prevedibile rapporto di sottomissione per trasformarlo in un legame alla pari. È così, perciò, che ogni mossa del destino provocherà una reazione, e ogni contromossa della protagonista avrà delle conseguenze: il percorso di Gol-Banu verso l'emancipazione non sarà mai lineare, bensì ricco di cadute e rinunce, in una dinamica in cui individuare sconfitti e vincitori sarà la parte più difficile del gioco. Suddiviso in capitoli in presa diretta narrati da voci diverse, questo romanzo ci stupisce per una prosa ritmata e via via più distesa, ma soprattutto per il coinvolgimento del lettore, chiamato a districarsi tra detto e non detto, verità e finzione e a seguire le vicende come se ne fosse parte.