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brown dan - inferno

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INFERNO DALL'AUTORE DI "IL CODICE DA VINCI"


3 stelle su 5 2 recensioni presenti


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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

MONDADORI

Pubblicazione: 05/2013





Multimedia





Trama

Il profilo di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di "infernale" ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.










Altre Informazioni

ISBN:

9788804631446

Condizione: Nuovo
Collana: OMNIBUS
Formato: Rilegato
Pagine Arabe: 528
Traduttore: Lamberti N.; Raffo A.; Scarabelli R.





I vostri commenti al Libro

2 recensioni presenti.

26/05/2013 Di dolcissima100
4 stelle su 5

Inferno è il quarto romanzo che vede protagonista il famoso e stimato professore di simbologia religiosa ad Harvard: Robert Langdon (della sua vita privata si sa ben poco salvo che: soffre di claustrofobia, si mantiene in forma, non ha una compagna e indossa sempre un vecchio orologio raffigurante Topolino). Le vicende sono narrate attraverso vari punti di vista (nessun problema per il lettore) ma il principale resta quello del protagonista che stavolta si risveglia in un ospedale di Firenze ricordando poco e nulla (ma ha delle strane visioni legate alla Divina Commedia di Dante e alla Peste) e come se non bastasse qualcuno sta cercando di ucciderlo. Tutto il romanzo è basato su fughe rocambolesche, inseguimenti incredibili, flashback e continue informazioni di natura storica su quadri, luoghi e personaggi (senza dubbio molto interessanti e ben intrecciate con gli avvenimenti ma a volte tendono ad essere fuori posto e ammetto che il romanzo a volte può dare l'impressione di una guida turistica). Ho apprezzato molto l'idea dell'ambientazione fiorentina (non manca una capatina in qualche altra città) e la simbologia dantesca come motore per dar vita a questo thriller storico dalle tinte apocalittiche. Una lettura coinvolgente soprattutto grazie ai numerosi colpi di scena, il ritmo serrato, la trama lineare, lo stile scorrevole e l'immancabile e misteriosa Langdon's girl. E' anche vero che qualche spunto di riflessione c'è e mi riferisco all'idea che tra Bene e Male ci sia un confine sottile e che forse il Male potrebbe essere una scelta necessaria se servisse per un bene superiore, ma niente di approfondito. In conclusione, i libri di Dan Brown vanno intesi come opere di puro intrattenimento (sinceramente ho passato delle ore davvero piacevoli) e come scusa per (ri)visitare i luoghi menzionati nel libro (Partirei domani per Firenze). Aspetto con trepidazione il prossimo libro.



05/07/2013 Di brunomh
3 stelle su 5

La teoria di Malthus sostiene che l'incremento demografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili per giungere all'arresto dello sviluppo economico, poiché la popolazione tenderebbe a crescere più velocemente della disponibilità di alimenti. Il che vuol dire dimezzare drasticamente la popolazione del pianeta, cosi' come avvenne nel 1300 con la Morte Nera che ridimensiono' la popolazione europea, dando origine a quella che fu la Rinascita. Nel romanzo di Dan Brown che vede per la quarta volta protagonista Langdon,il professore di Harvard deve mandare a monte un piano infernale che vede nell'eccesso di prolificita'il Demone da abbattere elaborato da uno scienziato pazzo,ben protetto dalla solita confraternita mondiale realmente esistente, ma che nel libro ha cambiato nome per motivi di sicurezza. Langdon si trova a Firenze, poi di qui si sposta a Venezia per concludere la sua impresa in quel di Istambul. Tutto seguendo riferimenti danteschi o versi scritti sulla falsa riga del Sommo , e cercando di elaborarne il senso, che diventa facile anche per il lettore stesso. Il romanzo non e' sicuramente all'altezza dei precedenti;si lascia leggere ma non avvince.E la colpa e' qui della scelta dellelocalita'.Soprattutto per Firenze,ma il discorso vale anche per Venezia: ci sembra di ripassare una lezioncina sul"Bignami". Tutto il percorso all'interno di Palazzo Vecchio con la distuzione di uno degli affreschi del Vasari(cui ha attribuito in toto l'affresco all'interno della Cupola, non sapendo che fu completata dallo Zuccari) sembra affidato ad una guida turistica; prendiamo per buono che l'abbia fatto a beneficio degli stranieri che lo leggono e che non sanno...E' stato rispettoso di odate ed eventi.Ma credo che la grande delusione sia nel titolo, sottilmente ruffiano, che ha tributato a Dante dal quale,come soggettista,Brown poteva fare di più.



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