La tesi intitolata "Indagini sull'incisione segantiniana" è descritta dall'autrice come una caccia al tesoro, in cui il percorso di ricerca, complesso e ricco di interrogativi, ha portato a esplorare l'attività incisoria di Giovanni Segantini, uno dei più importanti esponenti del Divisionismo Italiano. Sebbene la pittura di Segantini sia stata ampiamente studiata, la sua presunta attività incisoria rimaneva incerta e poco documentata. Attraverso l'analisi di fonti quali il catalogo Incisori Occasionali e testi di Paolo Bellini, l'autrice ha dovuto stabilire se Segantini avesse realmente realizzato incisioni. Importanti contributi sono giunti da studiosi come Annie-Paule Quinsac e Alessandra Tiddia, oltre che dalla famiglia Segantini, che ha fornito materiale inedito, tra cui corrispondenze che hanno aperto nuove strade di ricerca. Il lavoro si è rivelato un viaggio formativo in Svizzera e Francia, durante il quale l'autrice ha approfondito il contesto storico e artistico, arrivando a conclusioni innovative.
