Il valore affettivo di Nicoletta Verna è un romanzo dalla voce durissima e al contempo dalla scrittura come poche se ne trovano.
Il valore affettivo è la storia di Bianca e delle conseguenze psichiche devastanti che la sua famiglia disfunzionale le ha causato.
La famiglia di Bianca non è sempre stata disfunzionale, ma qualcosa si è rotto dopo quella che viene ripetuta costantemente nel testo come la disgrazia: la sorella di Bianca, Stella, morì in un indicente a quattordici anni. Immobile nella perfezione che Stella rappresentava, e fissata in quel limbo devastante della domanda senza risposta “come sarebbe stato se…?”, la famiglia di Bianca, o almeno quello che ne rimane, implode.
I genitori non si curano più di quella figlia rimasta, la madre si lascia andare all’abulia e a diversi tentativi di suicidio finchè il padre, annientato, se ne va.
Bianca soffre per quel non essere vista, al punto da sviluppare i suoi strumenti, la sua strategia di sopravvivenza: anestetizzare la propria sensibilità.
Il che però sfocia in una serie di manie che peggiorano con gli anni: la mania di controllo di Bianca non si ferma solo a piccoli gesti compulsivi ma include anche l’ignaro marito Carlo, chirurgo di fama mondiale al quale Bianca sembra essere devota celando un atteggiamento ambivalente.
La scrittura di Il valore affettivo riflette il mondo interiore di Bianca.
Cerca di essere asciutta e di dare una parvenza solida ma si dipana lasciando aperte pieghe che sono autentiche ferite attraverso le quali vediamo dolore, disagio, abissi.
La compulsione di Bianca, che poi leggiamo nel titolo Il valore affettivo, tocca l’unica cosa che secondo lei rimane delle vite umane, e cioè gli oggetti:
“L’immagine più nitida della morte sono gli oggetti che le persone lasciano, quello che chiamano valore affettivo […] oggetti che restano mentre tu te ne sei andato, beffardi inutili oggetti crudeli che ti sopravvivono e ricordano la tua vita a chi resta…”.
Oltre alla scrittura, in Il valore affettivo affascinano le dinamiche psicologiche, famigliari, l’analisi di un mondo sommerso che tocca la dimensione corporea così come quella della maternità. Infine magistrale è la costruzione di una trama che lascia spazio a colpi di scena imprevedibili.
Il valore affettivo è il romanzo d’esordio di Nicoletta Verna che ha ottenuto la menzione speciale della Giuria alla XXXIII edizione del Premio Italo Calvino.
Siamo certi che
Il valore affettivo, per rimanere in casa Einaudi, piacerà ai lettori di
Arminuta e di
Accabadora, ma anche a chi ha amato la scrittura di
Elena Ferrante.
Di una cosa siamo certi: Il valore affettivo di Nicoletta Verna è un romanzo che avrà grande successo.
Recensione di Stefania C.
