Spesso, pensando alle ambientazioni storiche, ci si domanda quali sensazioni avremmo provato.
Che suoni, che atmosfere, che odori si respiravano nelle corti più note della storia?
Il profumo degli imperi parte proprio da questo presupposto.
In particolare, Il profumo degli imperi ci porta sulla scia di uno dei più noti profumi della storia, Chanel N.5, che proprio nel 2021 compie 100 anni.
Lo storico tedesco Karl Schlogel, a partire dalla storia di Chanel N.5, indaga le relazioni tra l'Unione Sovietica e l'Europa occidentale.
Il profumo degli imperi mescola alle scie di Chanel N.5 gli effluvi di Red Moscow.
Se il primo di questi due profumi è ammantato di grandi leggende, a partire dal nome della sua creatrice Coco Chanel, meno si sa del secondo.
Il profumo degli imperi ci svela la realtà dietro Chanel N.5: il profumo originale nacque alla corte degli Zar nel 1913 per opera di Michel Beaux che lo creò appositamente per Caterina La Grande. La Rivoluzione mescolò le carte e Beaux tornò in patria dove riadattò l'essenza ai gusti dei francesi. Ma nel frattempo in Russia l'industria nel profumo non era certo morta e un'altra fragranza venne sviluppata da Beaux a partire dall'originale. Prese il nome di Red Moscow.
Il profumo degli imperi non è soltanto la storia di due fragranze, ma anche di ciò che simboleggiavano a corte e di tutto il contesto che si muoveva intorno: intrighi, rapporti politici, moda, potere.
Raccontare eventi tormentati del XX secolo dalla prospettiva olfattiva ancora non era accaduto. Schlogel lo ha fatto con Il profumo degli imperi.
Recensione di Stefania C.
