Specchio delle mie brame di Maura Gancitano porta a maturazione una di quelle riflessioni care all'intellettuale e filosofa che, grazie anche ai social, si apre al contatto con un pubblico ampio.
Non c'è come una costante percezione data dall'esposizione continua a portare una naturale riflessione come sul concetto estetico di bellezza.
In Specchio delle mie brame di Maura Gancitano infatti si esplora l'idea di bellezza: non è vero che essa sia oggettiva né tantomeno naturale.
Sicuramente l'ideale muta al mutare dei tempi, e con esso mutano sensibilità.
La bellezza e il suo culto solo in epoca recente sono diventati una gabbia, una spinta coercitiva esercitata sulle donne che aspirano così a qualcosa di irraggiungibile.
Al cuore di Specchio delle mie brame di Maura Gancitano c'è proprio lo spostamento di senso che l'idea di bellezza ha subito, relegando le donne a un costante senso di inadeguatezza. Paradossalmente viviamo in un tempo libero, eppure i parametri che ci siamo prefissati sono così alti, falsati e rigidi, che ci ritroviamo comunque imbrigliati in gabbie e preconcetti.
L'invito di
Maura Gancitano attraverso
Specchio delle mie brame è quello di pensare alla bellezza non come ad un alto ideale di arrivo, quanto come ad un percorso evolutivo di fioritura personale scevro da condizionamenti che vengono da fuori.
Attraversando storia, mitologia e filosofia, l'autrice di Specchio delle mie brame ci porta al di là di uno specchio rompendo l'illusione che ci allontana dall'autenticità e dalla libertà di vivere nel corpo che abbiamo.
