«Bisogna leggere le liriche di Luciana Bianchera tutte assieme, sono infatti un poema che riguarda il tempo e il suo scorrere. L'autrice prova a rannicchiarsi, a farsi piccola e ci invita a farlo e a osservare il mondo dal basso, dal buco del Bianconiglio, a vedere con gli occhi di Alice le meraviglie di erbe e fiori; ma anche qui giunge il rumore del tempo, e di che tempo! Quello della guerra che arriva da lontano. Rannicchiarsi non serve, non serve guardare dall'alto: si è sempre nel flusso del tempo che, tic, tac, tic, tac, tic, tac consuma il corpo, frantuma i ricordi e li riduce a schegge che mandano immagini come frammenti di specchi: ecco Venezia, porta dell'est, arabesco di erotismi, l'amata Parigi che si allontana e forse non tornerà, camici, bellezze dei giorni, amori rubati ad Avignone, soffitte buie...»