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bajani andrea - il libro delle case

IL LIBRO DELLE CASE




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Feltrinelli

Pubblicazione: 02/2021





Descrizione

Siamo fatti di tanti pezzi: la narrazione delle nostre vite si compone come un puzzle, attraverso accostamenti, sovrapposizioni, incastri e punti di vista. Sono i fotogrammi che danno forma alla nostra storia a diventare essenziali, sono quelli che si salvano dal naufragio del tempo, che rimangono impigliati nel ricordo.

Andrea Bajani ricostruisce la vita del suo protagonista, per convenzione chiamato Io, attraverso le case che ha abitato o attraversato, e lo fa con la semplicità degli oggetti, e la profondità dell’affetto, associando indizi in un libro inconsueto per struttura e forza espressiva.

Testimoni silenziose, le case sono le quinte dove accadono i fatti, piccoli e grandi di una vita: si ama, si litiga, si fa sesso, si tradisce, si nasce e si muore. Si assiste agli eventi che hanno cambiato il nostro presente.

Loro sono lì, pareti e mobili, raccolti nel tempo, trasportati e traslocati nel viaggio che porta in tutte le case che ci appartengono, o che in qualche modo usiamo. La poesia degli oggetti di Bajani nasce così, per definire un percorso di Io che non è mai cronologico e che si costruisce per tappe, avanti e indietro, a raccontare il nostro tempo, le nostre famiglie, con una casa e una data.

 

“Casa del radiatore, 1998

La posa della prima pietra è stata l’acquisto del televisore, che ora è appoggiato sopra un pavimento di mattonelle in finto cotto.”

 

Sono macchine dei ricordi, le case, ma sono soprattutto macchine di relazioni, che restituiscono le tante versioni di noi, le nostre interpretazioni.

Io bambino nella casa del sottosuolo, che gioca con una tartaruga, Io studente su un materasso in una via lattea di polvere, Io amante nella casa dell’adulterio, Io adulto nella casa di famiglia, Io scrittore nella casa delle parole.

Siamo tutti lì, in quei ruoli, che ci definiscono: siamo Madre e Padre, siamo Parenti, Sorella, Moglie. Siamo quello che rappresentiamo sulla scena, recitando vite che impregnano le pareti di luci e di ombre, di silenzi e di urla, di dolore, di malattia, di incomprensioni, di giochi e di complicità.  Con una logica fatta per contrasti, Bajani usa le pareti fredde delle case per restituire il calore della vita che contengono: facendo così, sostituisce lo spazio al tempo come responsabile della narrazione, prende i vuoti e li riempie. Le sue pagine vibrano di vita.

 

“La Casa dei ricordi fuoriusciti è la scatola nera di ciò che non ricorda, contiene quello che persino la memoria ha rifiutato, anche se è successo. Di certo è ciò che consente a Io di dire Io continuamente sapendo di mentire.”

 

Portiamo con noi la nostra storia, qualche volta come protagonisti, qualche volta come comparse, e ogni volta che svuotiamo una casa, la lasciamo piena della vita che ha contenuto, piena anche delle sue vergogne. Le case di Bajani non sono solo luoghi, sono anche metafore, sono la fede matrimoniale che definisce un progetto di vita, il conto corrente che è una caserma che richiede disciplina, un marchingegno da luna park per artigliare peluche e trattenere frammenti di un mondo sotterraneo.

 

“Casa degli appunti, 2021

La Casa degli appunti è una Casa delle parole semovente, è dove la sua attività si è trasferita. Io non ci entra ogni mattina, ma apre la porta quando vuole. Tecnicamente è un taccuino. Ha 81 pagine e quindi altrettanti appartamenti.”

 

Ma siccome non siamo monadi, la nostra vita si definisce anche su quei fotogrammi universali, che rimangono lì, nella mente per sempre, e segnano i passaggi dell’esistenza. Casa di Prigioniero e Casa di Poeta sono così simboli del mondo fuori, che fuori non resta mai. E per Io le immagini di Aldo Moro morto nel bagagliaio della Renault 4 rossa, o quelle del corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia sono anch’esse tessere che compongono la storia di una generazione. Sono case. Nel suo ricorrente “Io è” Andrea Bajani fa ricerca di identità attraverso i dettagli, e il suo album catastale è proustianamente vitale.

 

Protagonista simbolo de Il libro delle case è Tartaruga, l’unico essere che porta con sé per sempre la sua casa, e con la sua casa porta con sé per sempre la sua storia. Privilegiata o prigioniera, la Tartaruga sopravvive a tutti, anche a Io, Triassico in giardino, che ha visto transitare un mondo da dentro il suo carapace.

 

Quella di Andrea Bajani è una lettura da godere, da assaporare pagina per pagina, senza la necessità di ricostruire la cronologia e il pragmatismo della storia, senza dover per forza fare biografia, mettere in ordine i pezzi. Il libro delle case è principalmente poetica, sopra la storia, sopra le persone, sopra i luoghi.

 

Francesca Cingoli





Trama

A quante parti di noi siamo disposti a rinunciare per continuare a essere noi stessi? E soprattutto: dove abbiamo lasciato ciò che non ci siamo portati dietro? Quali case custodiscono in segreto o tengono in ostaggio i pezzi mancanti di noi? Per raccontare la vita di un uomo, l'unica possibilità è setacciare le sue case, cercare gli indizi di quel piccolo inevitabile crimine che è dire "io" sapendo che dietro c'è sempre qualche menzogna. Il libro delle case è la storia di un uomo - "che per convenzione chiameremo Io" -, le amicizie, il matrimonio nel suo riparo e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione, e la liberazione dal mobilio che per vent'anni si è trascinato dietro a ogni trasloco. Le case di Io sono tante. La prima è la Casa del sottosuolo a Roma, è sotto il livello della strada ma vi si sente ogni giorno il cannone che dal Gianicolo spara a salve contro la città. È lì che Io muove i primi passi a fine anni settanta, lì che si spartisce lo spazio con il resto della sua famiglia, lì che si rovesciano, dalla tv, le immagini di Aldo Moro sequestrato, del corpo di Pasolini rinvenuto all'Idroscalo. La storia di Io salta di casa in casa, su e giù per gli anni, tessere ciascuna di un puzzle che si costruisce tra l'ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero: è giovane amante di una donna sposata in una casa di provincia, infante che insegue una tartaruga a quattro zampe; è marito in una casa borghese di Torino, e bohémien in una mansarda parigina; adolescente preso a pugni dal padre in una casa di vacanza, e giovane universitario buttato sopra un materasso; e poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. In questo romanzo costruito come una partita di Cluedo o un poliziesco esistenziale, Andrea Bajani scrive una prosa che si leva in poesia, sa di cielo e di angeli ma anche di terra e bruciato. È un viaggio, Il libro delle case, attraverso i cambiamenti degli ultimi cinquant'anni, nelle sue architetture reali così come in quelle interiori, i luoghi da cui veniamo e quelli in cui stiamo vivendo, le palazzine di periferia degli anni sessanta, lo sparo che cambia il corso della storia, e il bacio rubato dietro una tenda.




Recensione Libraio

“La prima casa ha tre stanze da letto, un soggiorno, una cucina e un bagno. La stanza da letto dove dorme il bambino, che per convenzione chiameremo Io, è in realtà uno sgabuzzino con una brandina […] non ha finestre ma è confortevole ed è vicino alla cucina. L’acciottolio delle stoviglie, il toc toc regolare del coltello sul tagliere, il getto d’acqua prolungato nel lavello sono probabilmente tra i primi ricordi di Io. “<(i>

Inizia così Il libro delle case di Andrea Bajani edito da Feltrinelli, un romanzo polifonico dove però le voci si riverberano dalle case che una persona attraversa nella vita.

Un po’ sulla falsariga di La vita. Istruzioni per l’uso di Perec, Il libro delle case crea un’architettura narrativa fatta di cambi di prospettiva continui.

E così in Il libro delle case, invece del Capitolo Uno, Capitolo Due, Capitolo Tre abbiamo La Casa del sottosuolo, La casa del Radiatore, la Casa di Prigioniero, la Casa sotto la montagna: ne emerge così un mosaico di case che racconta la biografia di una persona.

Il libro delle case forse non sarebbe stato possibile senza un anno che ci ha visti costretti nell’ambiente domestico: compito dello scrittore è quello di osservare la realtà nella sua interezza e, dalla visuale privilegiata, darne una descrizione originale che possa fornire al lettore un nuovo modo di interpretare la realtà stessa.

La quarta di copertina di Il libro delle case paragona il romanzo di Bajani a una partita di Cluedo e a un poliziesco esistenziale. In fondo è così: cercare frammenti della vita di un uomo dalle tracce, fisiche, emotive ed esistenziali lasciate nelle case in cui ha vissuto richiede uno sforzo costruttivo al lettore.

Il libro delle case è un romanzo che quindi consigliamo a quei lettori che amano immergersi nella lettura senza il timore di dover tornare indietro tra le pagine alla ricerca di piccoli indizi.


Recensione di Stefania C.



Autore

Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975. È autore, tra gli altri, dei romanzi Cordiali saluti (2005), Se consideri le colpe (2007, premio Super Mondello, premio Brancati, premio Recanati, premio Lo Straniero), Ogni promessa (2010; premio Bagutta), di prossima pubblicazione per Feltrinelli, e dei volumi di poesie Promemoria (2017) e Dimora naturale (2020), editi da Einaudi. Con Feltrinelli ha pubblicato Mi riconosci (2013). Attualmente è writer in residence presso la Rice University di Houston, in Texas.










Altre Informazioni

ISBN:

9788807034336

Condizione: Nuovo
Collana: I NARRATORI
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 256


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