Questo romanzo dionisiaco, ambientato tra Shanghai, Barcellona e Parigi, è una personale e vorticosa confessione sulle ambizioni creative, sugli amori libertini, sui conflitti esistenziali, sulle visioni estetiche, sulle notti brave di un Unico e della sua cricca selvaggia. Un lungo corteo di avventure galanti, di incontri ebbri, di discussioni profonde, di fughe sballate, di rapporti amicali, di squilibri interiori, di tangenti filosofiche, da cui emerge un amore al di sopra degli altri e una incessante ricerca di bellezza e il feroce desiderio di liberare l'individuo. Un corteo intimo e al contempo sfrontato, fortemente incentrato sull'uomo. E su qualcosa che all'uomo appartiene prima di ogni altra: il corpo. Una parata di uomini artistici e di corpi in libertà. Anarchica e pagana come il carnevale, che da sempre rappresenta un momento di rivolta all'ordine costituito. Rivolta, nella fattispecie, dell'uomo-corpo contro l'universo impoetico del sistema-macchina. Affidata alla potente volontà dell'io e all'azione ficcante dell'istinto. Volontà e azione che, nel corso della narrazione, si vanno intrecciando di continuo, in una lucida e sfrenata pulsione che è affermazione vitale.