Opera finalista nel Premio Letterario "La Penna Perfetta" ed. 2024. Romanzo in buona parte autobiografico, teso a dare risposte sul significato e sui contenuti dell'attività e della vita dei magistrati, con riferimento alle difficoltà, alle paure, alle problematiche che devono affrontare, e ai sentimenti che provano fin dall'inizio della loro carriera. Vengono affrontati alcuni luoghi comuni che portano a considerarli spesso soltanto negativamente e, senza addentrarsi nella normativa, anche molte delle questioni di cui si parla più spesso sui media: responsabilità civile, separazione delle carriere, correnti, intercettazioni, prescrizione.