Un romanzo d’amore e un thriller avvincente sono legati insieme nell’ultimo lavoro di Caterina Bonvicini.
Una storia affascinante che inizia in una camera d’albergo a Lindos, in Grecia. C’è un corpo di donna senza vita, un omicidio senza un perché, una ragazza un po’ scombinata e molto sensuale, un uomo che si scopre vedovo e si teme assassino, e poi lui, il vero protagonista, Fancy Vivid Red, un diamante rosso, una bellezza scioccante, una rarità. Inizia tutto così, un risveglio assurdo, che getta nel panico, un piano da escogitare, tante domande, nessuna risposta, e una sparizione, il diamante che Ludò portava assurdamente al naso, un piercing dal valore inestimabile. Adesso che lei è morta, Filippo si trova a dover gestire lo choc, il senso di colpa, il sospetto, e la presenza ingombrante ma eccitante di Isabel.
Si va avanti e indietro nella storia, nel recupero dei ricordi, l’incontro tra la ricca e ribelle Ludò e Filippo, esperto gemmologo di Sotheby’s. Tanti viaggi, scenari bellissimi per un matrimonio strano, fatto di provocazioni e tradimenti, tanta insoddisfazione e eccitamenti improvvisi, giochi erotici e gelosie, insieme a qualche mistero in un passato non svelato. Si scappa dalla routine, Argentina, Portogallo, Francia, Fiandre, Cuba si scappa dai ricordi e da sé stessi. Ovunque Ludò sogna di fermarsi, la sua passione sono le case, progetti da immaginare, ristrutturazioni, vite possibili per futuri nuovi. La passione di Filippo sono le gemme, fatte per essere guardate, non possedute. Due ossessioni che si scontrano, e si amano, ricerche di bellezza, e di purezza senza ombre.
Non c’è solo lo splendore della ricchezza e dei viaggi, c’è l’orrore della guerra, Sarajevo, ma anche il sangue che ha macchiato la storia in apparenza perfetta di tanti diamanti, la violenza della Sierra Leone, dell’Angola. E poi la violenza più subdola, quella del primo schiaffo, quella della prevaricazione, dell’affermazione della propria forza. Isabel lo sa, e lo scopre Filippo quando la memoria del passato si rivela, lettere che emergono a raccontare una storia, che diventa scoperta, con l’ombra di un ex fidanzato comparso dal nulla.
Tra flashback e rivelazioni il romanzo tiene stretto il lettore con un meccanismo noir che non conosce intoppi e una narrazione di grande intensità, che parla di passione, fantasia, vendetta, che trova anche il modo, esperto, di interrompersi ogni tanto per raccontare la storia delle gemme più famose del mondo, dal diamante blu Josephine al Koh –i- Noor.
E, raffinatezza esemplare della brava Bonvicini, il romanzo è costruito come un ottaedro, otto capitoli (ognuno intitolato a una gemma), in tre sezioni, celebrazione della struttura cristallina del diamante.
Recensione di Francesca Cingoli