Il dolore è un'esperienza che nessuno vorrebbe provare. Rende vulnerabili, insicuri, fragili. Eppure ci sono persone che lo sperimentano quotidianamente, senza potersene liberare. Il libro di Anna Berghella punta il focus su tre argomenti: il dolore cronico, il dolore della donna e la legge del 2010 sul dolore. Quest'ultima, infatti, seppur pubblicata ormai da dodici anni, è poco conosciuta in Italia. Per questo risulta di fondamentale importanza rendere noto che le persone che soffrono, sia in forma cronica sia in modo terminale, hanno diritto a trovare sollievo dal proprio dolore. Tante riflessioni dell'avvocata Berghella partono dal contesto familiare da lei vissuto: una famiglia di medici nella quale le vicende dell'ospedale hanno sempre permeato i discorsi e gli umori di casa. Questo libro non si propone di essere un testo giuridico, ma un discorso articolato, che parte dalla legge per passare immediatamente a tratti autobiografici, ai ricordi personali e approdare ai temi cari all'autrice: la tutela della donna, soggetto ancora troppo fragile, e il diritto a non soffrire. Prefazione di Ignazio R. Marino.