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Il continente bianco Andrea Tarabbia torna dopo la vittoria del Premio Campiello 2019.
Marcello Croce è un uomo sovversivo. Ma lo è in modo controverso.
Il protagonista del Il continente bianco è un suprematista che esercita l'odio come modo di stare al mondo. Un odio calmo e razionale, che gli consente di stare a capo di un movimento di estrema destra composto da fanatici, neofascisti e conniventi politici.
Oltre alla sua posizione politica e ideologica, Marcello Croce porta avanti una relazione con Silvia, appartenente alla buona borghesia di Roma.
Anche in questo ambito Croce si muove come in un gioco di potere e di guerra che la letteratura italiana aveva già avvistato.
Il continente bianco infatti, e il personaggio di Silvia in particolare, riprende i motivi i già comparsi nel romanzo di Goffredo Parise
L'odore del sangue. La vicenda della caduta di Silvia, con Il continente bianco si sposta dagli anni '70 ai giorni nostri e si tinge delle tinte fosche con cui il narratore dipinge il fascino che certe terribili idee continuano a esercitare.
Perché il romanzo Il continente bianco è soprattutto questo: uno sguardo morboso e insieme curioso verso tutti coloro che ancora credono, e vengono attratti, dalle ideologie più violente.
Il continente bianco è un romanzo metaforico e cupo, funesto e che porta il lettore a un passo dall'abisso.
Recensione di Libraio