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vilas manuel - i baci

I BACI




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Guanda

Pubblicazione: 09/2021





Trama

Una storia d'amore intensa, improvvisa e travolgente è quella che esplode tra Salvador e Montserrat. Lui è un professore cinquantottenne che ha ottenuto il pensionamento anticipato perché in classe era assalito da inspiegabili attacchi di mutismo, lei la seducente quarantacinquenne che gestisce l'unico spaccio di alimentari del paese dove lui si è rifugiato, in mezzo ai boschi non lontano da Madrid. È il marzo del 2020, e poco dopo il suo arrivo la Spagna proclama il lockdown. L'incontro con quella donna sola, di una bellezza selvaggia, nutrito anche dalla lettura del Don Chisciotte, diventa l'innesco di un sentimento assoluto, puro e al tempo stesso profondamente carnale, esaltato dal forzato isolamento, quasi una ribellione, un'affermazione potente dell'istinto e della fisicità di fronte alla carica distruttiva del virus. La minaccia della routine incombe, così come l'ombra lunga del passato e dei legami precedenti, eppure a quell'amore bisogna aggrapparsi con tutte le forze, perché «quando usciamo da noi stessi e andiamo incontro all'altro lo facciamo avvolti in una gioia e in una speranza che giustificano la vita, il senso della vita».




Recensione Libraio

“Ogni essere umano deve avere un amato o un’amata perché la sua vita si compia. Altrimenti, non si compie.”

 

Nulla importa se non sei innamorato: non importa la solitudine imposta dal lockdown, non importa vivere la realtà filtrata dalla televisione, senza possibilità di esistere fuori, nel mondo, non importa il fallimento planetario per opera di un’entità invisibile, un virus che mette a nudo tutta la nostra vulnerabilità. Se non hai amore, tutto perde importanza, perché è lì dentro la chiave dell’esistenza, la risposta a tutti i nostri quesiti, la protezione di tutte le nostre fragilità: la dimensione generosa e totalizzante dell’amore, l’utopia romantica nella quale nascondersi, e cercare salvezza.

Salvador è un insegnante, costretto al prepensionamento da un disturbo neurologico che lo ammutolisce di fronte ai suoi studenti. Privo di parole, come tanti abbandona Madrid per affrontare il lockdown in una casa nel bosco sulle colline fuori città, prestata dal sindacato degli insegnanti. Qui, isolato da tutto, si porta due libri, la Bibbia e il Don Chisciotte: e mentre la prima rimarrà dimenticata in un cassetto, incapace di dare risposte, saranno le gesta dell’eroe di Cervantes a fare compagnia all’idealismo romantico di Salvador, a fornire una chiave. Rimanere attaccato alla realtà non è semplice, quando tutto sembra creare un senso di straniamento irreale: e se la vita è un sogno, sognato male, uno scherzo di uno stregone sadico, allora è la fantasia amorosa a inventare un’ancora, a cui appigliarsi per sopravvivere, una peripezia della mente per restare reali.

 

“Guarda come ci affanniamo a trovare un senso alla vita che non sia l’illusione dell’amore, del bacio, dell’erotismo.

Come se al di là di un bacio ci fosse qualcosa. Non c’è nulla.
Il virus lo ha detto: non c’è nulla”.

 

Quando si avventura a fare la spesa nel negozio del paese, Salvador si innamora a prima vista della commessa Montserrat. È il loro amore, fatto di storie e di erotismo, di utopia e di cibo, il vero protagonista de I baci di Manuel Vilas.

Mentre Salvador è fragile e idealista, incapace di raccontarsi, propenso a trasportare ogni azione in una dimensione romantica, Montserrat è una donna bellissima e pragmatica, segnata dai dolori, incline a prendersi cura di Salvador, a nutrirlo, di erotismo e ragù.

Il loro è un amore adulto, lei quasi cinquantenne, lui più anziano di dieci anni: il loro romanticismo è fatto di corpi maturi, baci pattuiti, progetti contrassegnati dalla consapevolezza del tempo passato e senza ricerche di perfezione, senza pudori, ma con le cautele date dalla fine dell’incoscienza. Anche da adulti, la vita senza passione è pura sopravvivenza, dice Vilas, e nella generosità calda di una teglia di cannelloni, nella carnalità di un bacio, nell’esplorazione di un corpo vero, si può trovare un significato dell’essere liberi, si può fuggire dall’Oscurità che fa paura. 

 

“La mia fede nella vita si chiama Montserrat. E lei neanche lo sa.
Non ha la minima idea di tutto questo.
E se glielo dicessi non avrebbe senso.”

 

Montserrat incarna la speranza, il senso di un reale in cui credere, che si può toccare, baciare: è l’unica cosa chiara in un mondo che ha perso tutte le sue fondamenta di certezze. La realtà è un pallido riflesso restituito dalla televisione, il corpo di Montserrat è presente, uno scoglio a cui aggrapparsi.

Giorno dopo giorno, nella bolla esistenziale creata dalla pandemia, Salvador scopre attraverso il corpo di Montserrat e le pagine di Cervantes un codice, per interpretare il senso dell’esistenza, e lo trova nel silenzio immaginifico dell’erotismo. Quando decide di chiamare Montserrat Altisidora, Salvador compie il passo decisivo nel regno dell’irreale, senza mascherine, senza paura, con la follia libera e un po’ ridicola del suo Don Chisciotte: l’amore della sua donna lo riveste di invincibilità, ed è il modo paradossale con cui lui afferma la sua realtà, rifiuta la finzione e conferma la sua esistenza.

 

“Non esistono parole, semplicemente sono i baci, quelle luci intense sul cammino della vita, quelle luci accecanti oltre le quali c’è un altro essere umano, che ti attende in un gesto di eternità consentita dalla morte.

Questo sono i baci.
Alla fine so cosa sono i baci.”


Come al di là delle smargiassate e dei mulini a vento, l’unica verità del romanzo di Cervantes è l’amore per Dulcinea, per Salvador la fede nell’amore si materializza nel volto della sua Montserrat/Altisidora, ed è la sua rivendicazione di verità, così come lo sono i piccoli ma non insignificanti furti nei negozi del paese, scariche di adrenalina che per Salvador sono attestazioni di vita: un atto rivoluzionario di disobbedienza civile, come dar retta solo all’amata ignorando il mondo in putrefazione. È tutto lì, nei baci, che si edifica il bene assoluto dell’uomo.

I baci di Manuel Vilas non è un romanzo ascrivibile ad alcuna categoria: costruito in brevi e a volte brevissimi capitoli, che sono frammenti di un discorso amoroso intenso e disperato, il romanzo di Vilas è una magnifica utopia, erotica e al tempo stesso politica, che salva l’uomo dalla solitudine e dall’Oscurità, quella che nidifica dentro di lui, e diventa una travolgente rivelazione di come dare un senso alle nostre vite.

 

“Per questo veniamo al mondo, per innamorarci fino a morire di follia. Però non è mai così, moriamo di altre cose, ma non d’amore.”



Recensione di Francesca C.









Altre Informazioni

ISBN:

9788823528529

Condizione: Nuovo
Collana: NARRATORI DELLA FENICE
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 432


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